L’ADO Den Haag ha acquistato 34 giocatori in un anno

E alcuni sono pure abbastanza conosciuti: Kishna, Morrison, Janmaat.

Wayne Rooney non aveva dubbi: «Ravel Morrison è più forte di Paul Pogba». Si può affermare tranquillamente che l’attuale manager del Derby County sia stato l’unico ad accorgersi di questa cosa, del resto anche in Italia ci siamo resi conto che non era proprio così dopo l’esperienza piuttosto evanescente di Morrison alla Lazio – otto presenze totali in due stagioni e mezza. Oggi Morrison ha solo 28 anni, ed è di nuovo svincolato dopo la fine della sua ultima esperienza in Olanda, all’ADO Den Haag. L’esito negativo di quest’ultima avventura, però, non può essere addebitato tutto a Morrison: il club dell’Aia sta vivendo un momento piuttosto caotico, al punto che nell’ultimo anno solare – da gennaio 2020 a oggi – ha comprato addirittura 34 giocatori diversi. Tre nuovi acquisti al mese, praticamente, però concentrati in tre sessioni di mercato. Tra cui Morrison, ma ovviamente il punto non è questo.

Nella finestra trasferimenti appena terminata, sono arrivati sette calciatori; in autunno, nella sessione allungata fino al 5 ottobre per via della pandemia, i nuovi acquisti sono stati 19; a gennaio 2020, invece, l’ADO si è “fermato” a otto operazioni in entrata. Tra i giocatori che in questi dodici mesi hanno giocato all’Aia ci sono altre vecchie conoscenze del calcio italiano: Ricardo Kishna, altra meteora della Lazio; Tomislav Gomelt, ex del Crotone; Dario Del Fabro, Vicente Besuijen e Bobby Adekanye, reduci dalle esperienze nelle squadre Primavera di Juventus, Roma e Lazio. Nel lunghissimo elenco trovano posto anche altri giocatori non proprio sconosciuti al calcio europeo: il difensore inglese Jordan Spence, considerato una grande promessa ai tempi delle giovanili del West Ham; Daryl Janmaat, terzino destro ex Newcastle con 34 presenze nella Nazionale olandese; Marko Vejinović, ex del Feyenoord. Anche in panchina c’è stata una grande alternanza: a gennaio 2020, il tecnico in carica era l’inglese Alan Pardew, a cui evidentemente si devono gli acquisti dei giocatori arrivati dal Regno Unito; l’avventura olandese dell’ex manager di Newcastle e Crystal Palace è finita durante il lockdown, quando il campionato olandese 2019/20 è stato dichiarato concluso, e al suo posto è arrivato Aleksandar Ranković, che poi però è stato sostituito a novembre da Ruud Brood.

Non è che tutti questi movimenti di mercato abbiano fatto bene all’ADO: solo il blocco delle retrocessioni ha salvato la squadra dalla caduta in seconda divisione – i gialloverdi erano penultimi con sette punti di vantaggio al momento della sospensione definitiva del campionato – e ora la situazione non è migliorata, anche se la salvezza è ancora possibile (l’ADO è sempre penultimo, ma Willem II e RKC Waalwijk sono distanti uno e tre lunghezze). Nonostante i risultati siano tutt’altro che incoraggianti, il direttore tecnico Martin Jol – ex allenatore di Tottenham, Amburgo, Ajax e Fulham – ha detto che di voler applicare questa strategia di mercato intensivo «per poter creare valore sul campo, aiutando così la società a crescere». In effetti, secondo i dati di Transfermarkt, tutti queste operazioni sono state concluse senza pagare alcuna commissione, tutti prestiti secchi o acquisti dalla lista svincolati, ma ora c’è da capire se effettivamente porteranno dei guadagni. Finora non è andata benissimo neanche in questo senso, infatti molti dei giocatori che sono arrivati all’Aia nell’ultimo anno hanno già lasciato la squadra a costo zero. E il fatto che uno di questi sia Ravel Morrison, tra l’altro dopo aver giocato solo quattro partite, non può essere considerato un caso, tantomeno una novità.