Il Deportivo La Coruña rischia seriamente di retrocedere nella quinta divisione spagnola

La crisi del club galiziano è profondissima, ma c'entra anche la riforma dei campionati.

La terribile e discussa retrocessione in Segunda División B, consumatasi nel luglio del 2020, potrebbe non essere stata l’ultima disavventura del Deportivo La Coruña: la squadra galiziana, infatti, sta disputando una stagione mediocre nella terza divisione spagnola, e ora rischia di perdere non una, ma addirittura due categorie in un colpo solo. Cominciamo dalla classifica: in questo momento, il Depor è quinto alle spalle di Unionistas, Zamora, Compostela e Celta Vigo B – sì, proprio la squadra filiale del Celta, storica rivale regionale. Il Deportivo, però, non può guardare solo avanti a sé: le squadre iscritte al torneo sono solo dieci, per effetto di una riforma dei campionati che sarà effettiva dal prossimo anno, e che ha determinato un cambio di regolamento per la stagione 2020/21. Al netto della crisi sportiva e finanziaria, infatti, è proprio il nuovo format della Segunda División B a determinare il rischio di retrocedere in quinta divisione. Un rischio che diventerebbe concreto se il Deportivo finisse tra il sesto e il decimo posto in classifica: a quel punto, infatti, il club galiziano dovrebbe giocare un girone supplementare che mette in palio solo tre posti (su otto squadre partecipanti) per la quarta divisione. Chi finisce dal quarto posto in giù, retrocede nella quinta categoria.

È un sistema molto cervellotico, che porterà a una piramide così composta: sotto la Liga e la Segunda División, i cui format resteranno invariati, ci saranno due campionati a girone unico, chiamati Primera e Segunda División RFEF, che rappresenteranno il terzo e quarto livello del sistema; la Tercera División, che attualmente è la quarta categoria in ordine di importanza, diventerà così la quinta. Per evitare la caduta in Tercera División, il Deportivo dovrà sperare di non essere superato da squadre come Ferrol, Pontevedra, Coruxo, Salamanca e Guijuelo, così da avere le chance per rimanere quantomeno in quarta divisione. La promozione nella terza o addirittura nella seconda divisione sono piuttosto lontane, considerando che, oltre a completare questa rimonta già abbastanza difficile, la squadra galiziana dovrebbe superare almeno altri tre turni di playoff. In corsa, almeno in teoria, ci sono infatti 102 squadre per quattro posti nella Segunda División della prossima stagione.

Insomma, il Depor rischia di rimanere bloccato in un bel collo di bottiglia. Questo incredibile crollo è frutto della scellerata gestione societaria degli ultimi vent’anni, ma almeno in questo senso pare che qualcosa stia cambiando: come spiegato da Diario AS, infatti, il club galiziano ha appena nominato un nuovo presidente – Antonio Couceiro, attuale presidente della Camera di Commercio cittadina – e un nuovo consiglio di amministrazione composto da quattro membri, tutti senza alcun legame con la precedente proprietà. In realtà il nuovo direttorio del Depor è una diretta emanazione di Abanca, istituto di credito con cui la società ha un debito di quasi 60 milioni di euro, una cifra da aggiungere a quella mai versata aal fisco spagnolo – con cui è stata negoziata una spalmatura che terminerà solo nel 2048. Insomma, la situazione è davvero difficile, in campo ma soprattuto fuori. Il compito della nuova dirigenza, perciò, sarà evitare un ulteriore tracollo, che probabilmente metterebbe fine alla storia di un club che solo vent’anni fa ha vinto il titolo nazionale, e che nel 2004 ha sfiorato l’accesso alla finale di Champions League.