Gli allenatori della Red Bull stanno invadendo l’Europa

Ce n'è stato o ce n'è uno in tutti i principali campionati europei, tranne la Serie A.

Ralf Rangnick è stato a un passo dal diventare allenatore del Milan, e per la Serie A sarebbe stata un’assunzione storica: il campionato italiano, infatti, resta l’unico – tra quelli più importanti – in cui un allenatore formato nelle squadre di proprietà Red Bull, o che sia passato per una delle società del gruppo, non è ancora riuscito a ottenere una panchina. L’invasione prosegue da anni, con un’estensione e un’espansione sempre più evidenti. L’epicentro resta la Bundesliga: Salisburgo è la città in cui ha sede l’azienda madre di energy drink ed è al confine con la Germania, quindi è inevitabile che il modello di gestione creato dal dipartimento sportivo e dallo stesso Rangnick – assunto nel 2012 come direttore sportivo delle prime due società acquistate da Red Bull, ovvero il Salisburgo e il Lipsia – abbia iniziato a influenzare il calcio tedesco.

Oggi in Bundes ci sono otto tecnici che hanno avuto un trascorso con le società del gruppo: si tratta di Hansi Flick del Bayern Monaco, ex vice-allenatore del Salisburgo nella stagione 2006/07; Julian Nagelsmann, attualmente alla guida del Lipsia; Oliver Glasner del Wolfsburg, ex allenatore in seconda del Salisburgo tra il 2012 e il 2013 e tecnico in prima del LASK Linz, la squadra di Pasching – cittadina di 7mila abitanti nel Nord dell’Austria – arrivata fino agli ottavi di finale in Europa League nella scorsa stagione; Adi Hütter, dal 2018 grande protagonista nella rinascita dell’Eintracht Francoforte, prima coach giovanile e poi allenatore del Salisburgo nella stagione 2014/15; Marco Rose, che tra qualche mese lascerà il Mõnchengladbach per diventare allenatore del Borussia Dortmund, e che ha guidato il Salisburgo dal 2015 al 2017 dopo aver lavorato nel settore giovanile del club; Sebastian Hoeneß, 38enne tecnico dell’Hoffenheim con un passato nelle giovanili del Lipsia, vincitore del campionato di terza divisione con la squadra riserve del Bayern Monaco; Frank Kramer, appena assunto dall’Arminia Bielefied dopo essere stato direttore del settore giovanile al Salisburgo; Bo Svensson, 41enne svedese sulla panchina del Mainz reduce da due stagioni come tecnico del Liefering, società satellite del Salisburgo nella piramide calcistica austriaca. Paradossale il fatto che manchi proprio Rangnick, ancora alla ricerca di una nuova avventura dopo aver lasciato il gruppo Red Bull e dopo la trattativa saltata con il Milan. Praticamente la metà delle squadre di Bundesliga sono guidate da allenatori formatisi alla sua scuola, o che in qualche modo hanno ricevuto la sua influenza: è come se stesse allenando anche lui, dunque.

Come detto, però, anche il resto d’Europa sta iniziando a farsi sedurre dalle teorie tattiche costruite dentro il gruppo Red Bull. In Premier League, per esempio, c’è Ralph Hasenhüttl alla guida del Southampton: prima di accettare l’offerta dei Saints, ha allenato il Lipsia nella prima e nella seconda stagione in Bundesliga, tra il 2016 e il 2018, raggiungendo la qualificazione in Champions League. Da poco è sbarcato in Inghilterra anche Zsolt Lőw, secondo di Tuchel al Psg e ora al Chelsea, ex assistente tecnico nel settore giovanile di Salisburgo e Lipsia. In Ligue 1, Niko Kovac allena il Monaco dopo l’aventura in chiaroscuro al Bayern, ma la sua prima esperienza da coach fu nel settore giovanile del Salisburgo, dove aveva concluso la sua carriera da calciatore. In Liga, al Celta Vigo, ha lavorato Óscar García, campione d’Austria alla guida del Salisburgo nel 2016 e nel 2017. Anche nella Eredivisie olandese ci sono diversi collegamenti con l’universo Red Bull: Roger Schmidt, tecnico del Psv ex Bayer Leverkusen, ha vinto la Bundesliga austriaca col Salisburgo nel 2014, mentre Thomas Letsch, ex coach giovanile del Red Bull Salisburgo e poi tecnico di Liefering (club satellite del Red Bull Salisburgo), Aue e Austria Vienna, sta facendo benissimo col Vitesse – proprio la squadra di Arnhem ha avviato una partnership ufficiosa col gruppo Red Bull, infatti anche il direttore tecnico Johannes Spoor ha lavorato in passato con il gruppo austriaco. Il prossimo componente di questa lista potrebbe essere l’attuale allenatore del Salisburgo, l’americano Jesse Marsch. Per lui imporsi nel grande calcio europeo sarebbe un successo ancora più significativo, in virtù del lungo percorso di formazione vissuto nei New York Red Bulls, la squadra Mls di proprietà della multinazionale di energy drink, e della sua nazionalità: mai, infatti, un tecnico statunitense è riuscito ad assumere la guida di un top club del Vecchio Continente. Ma la tendenza e i buoni risultati ottenuti col Salisburgo portano a credere che non sia impossibile, anzi l’ipotesi sembra piuttosto concreta.