Sergiño Dest si è preso il Barcellona

I due gol contro la Real Sociedad e il grande momento di forma, suo e dell'intera squadra, dimostrano che il cambio di modulo voluto da Koeman era la mossa che serviva al Barça.

I due gol realizzati da Sergiño Dest contro la Real Sociedad sono il manifesto del nuovo Barcellona di Ronald Koeman, perché descrivono l’impatto del cambiamento operato dal tecnico olandese e la crescente importanza del terzino americano per la squadra catalana. In occasione del primo gol, Frenkie de Jong – che nel nuovo modulo sarebbe un difensore centrale, ma in realtà gioca tantissimi palloni, opera praticamente da regista a tutto campo – imposta l’azione in tandem con Busquets, che a sua volta trova Messi con un gran passaggio in verticale; il fuoriclasse argentino cambia ritmo e punta la porta, tutta la difesa avversaria collassa su di lui, mentre Dest si inserisce sulla destra; palla imbucata facilmente, tiro in diagonale e gol. Nella seconda azione, invece, Jordi Alba attacca il fondo sulla sinistra come fanno da anni gli esterni di Gasperini, e questa metafora non è fatta a caso: quando arriva il momento di mettere il pallone in area, l’uomo che chiude l’azione è il laterale sulla fascia opposta, vale a dire Sergiño Dest.

Dest e Jordi Alba sono rinati da quando Koeman ha deciso di passare alla difesa a tre in fase di non possesso, spostando De Jong dietro di qualche metro oppure inserendo un terzo centrale – di solito Mingueza – accanto a Piqué e Lenglet. Proprio dopo la gara contro la Real Sociedad, l’ex laterale dell’Ajax si è detto entusiasta di questa trasformazione, del suo nuovo ruolo di quinto di centrocampo, secondo la nomenclatura tattica attuale: «Il sistema di gioco è davvero perfetto per me, e si sta rivelando buono anche per la squadra», ha detto Dest a Barca TV, «da quando il mister ha scelto questo modulo ho più spazio da attaccare, mi sono più coinvolto, gioco praticamente da esterno offensivo, e questo mi rende le cose più facili».

L’exploit contro la Real Sociedad è il coronamento di un ottimo periodo, per Dest: arrivato al Barcellona a campionato già iniziato, Koeman l’ha imposto subito come titolare, soprattutto in Champions League (ha giocato sette partite da titolare sulle otto disputate dal Barça, saltando solo quella in casa della Juventus); dopo un piccolo infortunio a fine gennaio e il cambio di sistema di gioco, il giovane terzino della Nazionale americana (ha scelto di rappresentare gli Usa nonostante sia nato ad Almere, in Olanda, il 3 novembre 2000) ha alzato tantissimo il suo rendimento, fino a diventare uno dei protagonisti nel tentativo di rimonta in Liga – il Barça è imbattuto in campionato dall’inizio del 2021, e nelle ultime 15 partite ha recuperato sette punti all’Atlético Madrid capolista.

Dest sembra essere un calciatore perfetto per il Barcellona, dal punto di vista tecnico ma anche mediatico e culturale: è stato il primo statunitense a vestire la maglia azulgrana in Liga, e questo ha aumentato ancora di più il grande appeal del club in un mercato importante come quello americano; ha doti evidenti in fase offensiva, e anche se forse non diventerà mai un regista laterale di grande sofisticatezza come Dani Alves, resta un calciatore elettrizzante da veder giocare, soprattutto quando può puntare gli avversari e saltarli in velocità e col suo dribbling; anche negli spazi stretti non se la cava malissimo, e l’ha dimostrato – per l’ennesima volta – anche contro la Real Sociedad.

Il primo gol di Dest contro la Real Sociedad, il primo della sua carriera in Liga

Certo, magari non è ancora un elemento di grandissimo affidamento in fase difensiva, e forse è proprio per questo che Koeman ha deciso di ritagliargli un nuovo ruolo in un nuovo sistema, di dargli maggiori possibilità di esprimere un talento evidente. Non è un caso che la transizione verso il 3-5-2 spurio con cui oggi si schiera il Barça sia iniziata dopo la peggior partita giocata da Dest – e forse anche dall’intera squadra catalana – in questa stagione, ovvero quella contro il Psg nell’andata degli ottavi di Champions League: nella gara finita 4-1 per la squadra francese, Mbappé fece letteralmente a fette il sistema difensivo del Barça, ovviamente non fu solo colpa di Dest, ma l’americano pagò il fatto che il fuoriclasse francese giocasse proprio dal suo lato. Fu sostituito al 70esimo minuto, e fu molto criticato dalla stampa spagnola. Da quella notte, però, le cose sono cambiate, e oggi Dest è diventato un punto fermo in un Barça che parla una lingua diversa rispetto al passato, almeno per quanto riguarda le spaziature in campo.

È dal 2016, ovvero dall’addio del totem Dani Alves, che il Barcellona è alla ricerca di un degno erede del brasiliano nello slot di terzino destro: l’adattamento di Sergi Roberto non ha prodotto grandi risultati, esattamente come l’operazione che nel 2017 ha portato Semedo in Catalogna. Ora, però, il club blaugrana sembra aver trovato un giocatore dal grande potenziale, ancora tutto da sgrezzare e raffinare, ma l’età e la freschezza e i margini di crescita di Dest, tra l’altro all’interno di una squadra che ha tante pepite d’oro sparse per il campo – ovviamente De Jong, ma anche il 18enne Pedri, il 21enne Trincão, lo stesso Mingueza, che ha solo 21 anni – sono un ottimo segnale in vista del futuro, di una rifondazione ormai necessaria per controbilanciare la crisi economica, e per creare un nuovo, grande Barcellona.