Quali sono i club europei in cui i giovani hanno più spazio?

Gli Under 21 sono molto utilizzati in Bundesliga e Ligue 1.

In attesa di giocarsi il ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester CIty, dopo l’1-2 dell’andata in Inghilterra, il Borussia Dortmund dimostra – per l’ennesima volta – l’assoluta coerenza del suo progetto calcistico, che da anni prevede il lancio e la valorizzazione dei migliori talenti del panorama europeo. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio sportivo CIES, infatti, il club tedesco è quello che offre più spazio ai giovani, almeno nel ristrettissimo circolo delle cinque leghe più importanti d’Europa. L’indagine ha calcolato il minutaggio percentuale relativo alle partite di campionato di questa stagione, ed è venuto fuori che il 28,5% del tempo di gioco è stato destinato a giocatori Under 21. Si tratta di Haaland e Bellingham, ovviamente, ma anche di Reyna, Moukoko, Reinier, Knauff  – titolare nella sfida d’andata contro il City – e poi di Morey Bauza e Sancho, che hanno raggiunto il traguardo dei 21 anni solo poche settimane fa, quindi hanno disputato gran parte di questa stagione sotto la soglia di riferimento.

Dietro il BvB, ci sono tre squadre francesi: il Nizza (24,3%), il Monaco (24,1%) e il Rennes (20,7%). E poi ancora un’altra squadra tedesca, lo Schalke 04, e altre tre francesi, ovvero Saint-Etienne, Dijon e Lille. Al nono posto compare la prima squadra inglese, il Wolverhampton (16,2% del minutaggio riservato agli Under 21), all’undicesimo c’è il Barcellona (15%). Per la prima italiana, bisogna scendere fino al 14esimo posto, dove c’è il Verona (11,7%); la seconda squadra di Serie A in questa classifica è il Cagliari 16esimo (11,3%) a pari merito con Valencia e Arsenal. In realtà, però, la situazione della Serie A non è così drammatica come appare a una prima lettura: sul fondo della classifica, infatti, ci sono dieci squadre che non hanno concesso minuti di gioco a giocatori Under 21, e solo due di queste (l’Inter e la Lazio) militano nel campionato italiano; le altre sono tedesche (Arminia Bielefield ed Eintracht Francoforte), inglesi (Crystal Palace, Tottenham e Fulham) e soprattutto spagnole (Siviglia, Levante, Valladolid e Cadice).

In realtà, la classifica estesa a tutti i campionati europei, non solo i cinque più importanti e famosi, è molto più radicale: il Metta FK, squadra universitaria di Riga, capitale della Lettonia, concede addirittura l’88% del tempo di gioco ai giocatori Under 21; i danesi del Nordsjælland, invece, sono al primo posto tra i campionati di medio livello, con il 48,5% di minutaggio complessivo destinato ai giovani sotto i 21 anni. Giusto per chiarire le distanze: il BvB che domina la graduatoria delle cinque leghe top scende addirittura al 29esimo posto in quella estesa, preceduto da club che militano nella massima divisione albanese, estone, di Faroe, moldava e slovacca. Laddove lanciare i giovani non è una scelta strategica, piuttosto è l’unico modello possibile per riuscire a tenere in piedi una parvenza di business calcistico.