La Premier League ha trovato un modo per aiutare i giocatori musulmani durante il Ramadan

Un breve stop, concordato dall'arbitro coi capitani, per farli rifocillare nelle partite che si giocano dopo il tramonto.

Dal 12 aprile al 12 maggio 2021, i musulmani di tutto il mondo celebrano il Ramadan, il loro mese sacro. Secondo la tradizione islamica, si tratta di un periodo di benedizione e di misericordia – lungo 29 o 30 giorni, in base al calendario lunare – in cui si commemora la prima rivelazione del Corano al profeta Maometto. L’osservanza stretta della pratica religiosa impone il digiuno assoluto dall’alba al tramonto, anche se sono previste delle eccezioni: i fedeli che soffrono di malattie croniche, gli anziani, le donne incinte o quelle che allattano, ma anche gli sportivi possono interrompere il digiuno per non compromettere le loro condizioni di salute.

Per quanto riguarda i calciatori, esiste dunque la facoltà di scelta. Molti professionisti, però, preferiscono osservare comunque il digiuno, e tra questi ci sono Wesley Fofana e Cheikhou Kouyate, che giocano rispettivamente con il Leicester City e col Crystal Palace. Le due squadre si sono affrontate nell’ultimo monday night, e al 30esimo del primo tempo la partita è stata interrotta per permettere loro di assumere gel energetici a bordo campo, quindi di interrompere il digiuno – che durava dalla mattina – e rifocillarsi. Come spiegato da Sky Sports, la pausa era stata concordata nel prepartita tra l’arbitro Graham Scott e i capitani delle due squadre: in occasione di un rinvio dal fondo in favore del Palace, l’arbitro ha permesso a Fofana e Kouyate di avvicinarsi alla panchina e mangiare. Dopo la gara, attraverso il suo profilo Twitter, il 20enne difensore francese delle Foxes ha ringraziato l’arbitro, Vicente Guaita (il portiere del Palace) e anche la Premier League, per avergli concesso la possibilità di interrompere il digiuno dopo il tramonto, appena possibile nel corso della partita. Fofana è stato sostituito al 60esimo minuto – e Rodgers, manager del Leicester, ha spiegato di averlo fatto uscire «anche per proteggerlo, in questo periodo così particolare per lui – mentre Kouyate è rimasto in campo fino alla fine. Per la cronaca, la gara è terminata 2-1 in favore del Leicester.

L’esito positivo di questa iniziativa sembra aver convinto anche la Premier League, che ha invitato gli arbitri a fare come il loro collega Scott: da ora in poi, dovranno parlare con i capitani delle due squadre prima della gara e concordare una pausa per permettere ai giocatori musulmani di interrompere il digiuno. Ovviamente si tratta di un’idea da applicare esclusivamente nelle partita che si giocano di sera, quelle che durano fino a quando il sole non tramonta. «I dirigenti della Premier League», scrive Sky Sports, «desiderano garantire che a qualsiasi musulmano praticante venga concessa la stessa opportunità durante il Ramadan». In realtà, il regolamento prevede che i capitani e gli arbitri possano concordare una pausa nel corso della gara, in Italia per esempio è stato istituzionalizzato il cooling break durante le partite giocate d’estate. Solo che quanto successo nel corso di Leicester-Crystal Palace non ha precedenti documentati. Ma potrebbe essere la soluzione migliore per andare incontro ai musulmani che vogliono rispettare in maniera rigorosa i loro doveri religiosi.