Jamie Vardy ha giocato tutti i 13 turni della FA Cup, e ora ha vinto il trofeo

Prima di giocare nel Leicester, militava in quinta e sesta divisione e ha partecipato anche alle gare di qualificazione.

La vittoria nella finale di FA Cup, a Wembley contro il Chelsea (1-0, gol di Tielemans), è già diventata il secondo evento più importante nella storia del Leicester: per le Foxes si tratta infatti del primo successo nel torneo più antico d’Inghilterra (e del mondo) dopo quattro finali perse nel 1949, 1961, 1963 e 1969; inoltre, arriva cinque anni dopo l’incredibile trionfo in Premier League con Claudio Ranieri in panchina, quasi come a voler certificare che il club delle Midlands è riuscito a costruire qualcosa di importante a partire da quell’exploit così inatteso. E infatti è andata proprio in questo modo, nonostante la tragica morte del presidente Vichai Srivaddhanaprabha a causa di un incidente in elicottero: suo figlio Ayatt, nel 2018, ha preso il controllo della società e ha proseguito nella strada tracciata fino a quel momento, investendo in maniera pesante ma oculata sul mercato, e dando continuità al progetto di suo padre. Rispetto al 2016, nel City sono rimasti solo il portiere Kasper Schmeichel, il centrale Wes Morgan, il centrocampista Marc Albrighton, l’esterno Christian Fuchs e ovviamente Jamie Vardy. Tutto intorno a loro, sono arrivati giovani di prospettiva e soprattutto qualità (Maddison, Soyuncu, Tielemans, Praet), giocatori che col tempo hanno permesso alle Foxes a consolidarsi nelle prime posizioni della Premier League – una dimensione acquisita anche grazie al lavoro del manager Brendan Rodgers. Non a caso, il Leicester è ancora in corsa per qualificarsi alla prossima Champions League.

Il successo in FA Cup ha un significato ancora più profondo per Jamie Vardy, uomo simbolo del Leicester. Questa volta, però, i gol non c’entrano niente. Anzi, Vardy è rimasto a secco nelle quattro gare disputate nel corso della competizione, quelle contro Brighton, Manchester United, Southampton e poi  anche nella finale contro il Chelsea. È stata la sua semplice presenza in campo a permettergli di battere un record storico: Vardy è il primo giocatore nella storia del calcio inglese ad aver vinto la Coppa d’Inghilterra dopo disputato almeno una gara in tutti i turni che compongono il tabellone della manifestazione. Nella sua carriera, infatti, l’attaccante del Leicester ha giocato con dei club di quinta e sesta divisione che partecipano alla Coppa, ma che ovviamente devono giocare molte partite in più per poter arrivare in fondo. Nella fattispecie, Vardy ha affrontato almeno una gara in tredici turni diversi con le maglie di Stocksbridge, Halifax e Fleetwood, le squadre in cui ha militato fino al 2012, e poi ovviamente con il Leicester City.

La FA Cup è famosa nel mondo perché è una competizione aperta a tutte le squadre che vogliono iscriversi, a patto che rispettino alcune prerogative minime. Per l’edizione 2020/21, ad esempio, si sono presentati al via 736 club diversi, di cui 644 alle fasi di qualificazioni e 124 alla competizione “ufficiale”. Il Leicester di Vardy è entrato in gioco al terzo turno, un punto del tabellone a cui le squadre semi-professionistiche e/o dilettantistiche avrebbero avuto accesso solo dopo aver disputato sei turni di qualificazione e altre due gare del tabellone principale. Ovvero, quelle partite che Vardy ha giocato prima di diventare famoso, e che gli saranno certamente tornate in mente quando ha alzato la Coppa d’Inghilterra al cielo di Wembley, suggellando un altro momento indimenticabile della sua carriera ai limiti dell’incredibile.