Kiyan Prince, un calciatore del QPR ucciso a 16 anni nel 2006, è stato inserito nel gioco FIFA 21

E dall'anno prossimo sarà di nuovo "tesserato" con il club londinese, che lo inserirà nella distinta di ogni partita.

In molti non sanno che Loftus Road, lo storico stadio del QPR, ha cambiato nome nel 2019. Ora si chiama Kiyan Prince Foundation Stadium, dal nome di una fondazione benefica che porta il nome di Kiyan Prince. Si tratta di un aspirante calciatore del settore giovanile del club londinese che è stato ucciso nel 2006 nei pressi della sua scuola. Kiyan aveva visto che alcuni suoi compagni erano stati presi di mira da un gruppo di bulli, è intervenuto per difenderli ma poi è scoppiata una rissa ed è stato colpito da alcune coltellate fatali. Quando è avvenuto l’omicidio, nel 2006, Prince aveva solamente sedici anni.

A quindici anni dalla sua morte, la sua storia è tornata al centro del racconto mediatico internazionale grazie a una doppia iniziativa portata avanti da EA Sports, la casa produttrice del videogioco FIFA, e dal QPR. La software house canadese ha deciso di inserire Prince nella lista dei giocatori del QPR nell’ultimo aggiornamento di FIFA 21, la simulazione calcistica più famosa al mondo; le sue fattezze sono state ricostruite grazie alle testimonianze degli ex compagni di squadra, dei coach, della famiglia, e grazie al lavoro di Framestore, uno studio di effetti speciali che ha lavorato anche alla saga cinematografica Avengers; anche gli scienziati dell’Università di Bradford hanno partecipato alla realizzazione di un avatar che proiettasse le sue caratteristiche fisiche e tecniche di Prince ai giorni nostri, come se fosse ancora vivo e fosse diventato un giocatore professionista di trent’anni. E proprio il 30 è il numero di maglia “simbolico” che gli è stato assegnato nella squadra del QPR. Non solo in quella virtuale, in quella che i gamer e gli appassionati di tutto il mondo possono usare su FIFA 21.

Come detto, infatti, anche il QPR ha deciso di onorare la memoria e la figura di Prince: dalla prossima stagione, il suo nome comparirà nelle distinte ufficiali prima di ogni partita, come se fosse ancora in vita e fosse diventato un giocatore vero; anche nella “realtà” gli è stato assegnato il numero 30, l’età che avrebbe oggi. Mark Prince, padre di Kyian e presidente della fondazione che porta il suo nome, ha spiegato che «il ricordo di mio figlio non riguarda la tragedia della sua morte, piuttosto i grandi successi che ha raggiunto. Attraverso questa campagna di sensibilizzazione e solidarietà, spero che tutti possano realizzare l’immenso potenziale che ha la storia di Kiyan: lui ci ha insegnato che bisogna sempre onorare il talento, in qualunque campo».