Sono state diramate ufficialmente le rose definitive delle Nazionali che parteciperanno a Euro 2020. Come per ogni grande torneo, c’è tantissima curiosità intorno ai giocatori meno conosciuti delle varie rappresentative, e nel calcio globalizzato e iper-mediatico di oggi questi sono necessariamente quelli più giovani, non ancora affermati. Alcuni di questi sono veramente molto giovani, come per esempio Kacper Kozlowski, centrocampista centrale che Paulo Sousa ha chiamato per la sua Polonia: nato il 16 ottobre 2003, con i suoi 17 anni, otto mesi e 17 giorni è il calciatore più giovane di tutti quelli che parteciperanno agli Europei. Kozlowski ha già giocato due partite con la Nazionale polacca; milita nel Pogon (la squadra finita terza nella Ekstraklasa), con cui ha accumulato 20 presenze (14 da titolare), un gol e tre assist in questa stagione, ed è aggregato alla rosa della prima squadra già dal 2019, dopo che nella Youth League polacca (l’equivalente del campionato Primavera italiano) aveva impressionato tutti con nove gol e quattro assist accumulati in 15 partite a cavallo tra il 2018 e il 2019, quando aveva compiuto da poco 15 anni. È un centrocampista completo, che a una buonissima tecnica sa abbinare una grande forza nei contrasti, e che non si risparmia in nessuna fase di gioco. Con lui, Paulo Sousa ha deciso di non aspettare: «Credo che Kozlowski possa avere un grande impatto e un grande futuro per la Polonia, quindi lo abbiamo inserito fin da subito nel roster». Di certo dovrà sgomitare per un posto in squadra, nella Polonia ci sono Zielinski, Krychowiak, Dawidowicz, Linetty e altri centrocampisti di maggiore esperienza, ma gli basterà scendere in campo un solo minuto per battere il record dell’olandese Jetro Willems, che ad oggi è il più giovane calciatore della storia a essere stato chiamato e impiegato in una gara degli Europei (nel 2012 aveva 18 anni e 71 giorni).
Se non dovesse toccare a Kozlowski, è praticamente certo che a ritoccare questo record sarà Jude Bellingham, che di certo non è un giocatore poco conosciuto ma che in ogni caso non ha ancora compiuto 18 anni (è nato il 28 giugno 2003). La sua prima stagione col Borussia Dortmund è stata all’insegna della continuità: 33 gare da titolare, di cui otto su dieci in Champions League, con quattro gol e quattro assist. Southgate gli ha concesso l’esordio nella Nazionale senior a novembre e ieri sera l’ha schierato da titolare nel test match contro l’Austria: difficile che rimanga a guardare gli Europei dalla panchina. Il podio dei giocatori più giovani è completato da un altro grande talento ormai riconoscibile sul palcoscenico internazionale: si tratta di Jamal Musiala, che ha deciso di rappresentare la Germania e che è stato aggregato alla Mannschaft dal ct Joachim Löw nonostante i suoi 18 anni compiuti il 26 febbraio. Ha già giocato due gare con la Nazionale tedesca e nella stagione appena conclusa ha messo insieme 39 presenze totali con il Bayern (13 da titolare) e sette gol, di cui uno in Champions League.
Il quarto di questa particolare classifica, Pedri, ha vissuto una stagione ancora migliore: ad appena 18 anni (ne compirà 19 il prossimo 25 novembre) si è preso il posto da titolare fisso (40 gare dal primo minuto e 52 totali) nel Barcellona, e ha impressionato per qualità tecnica, maturità nella gestione del pallone e anche in fase difensiva. Luis Enrique l’ha fatto esordire con la Spagna a marzo 2021 e ha deciso di aggregarlo a una squadra già profondamente rinnovata, che proverà a mettere i bastoni tra le ruote alle grandi favorite (Francia, Portogallo e Inghilterra). Dopo Pedri, ci sono due giocatori dell’Ucraina di Shevchenko: si tratta del difensore Illya Zabarnyi e del centrocampista Heorhiy Sudakov, giovani talenti della Dinamo Kiev e dello Shakhtar che – curiosamente – condividono anche la data di nascita: il prossimo primo settembre festeggeranno 19 anni. Dietro di loro, il ceco Adam Hložek, il portoghese Nuno Mendes, lo slovacco Tomáš Suslov e il portoghese Nuno Mendes. Nessuno di loro ha ancora compiuto 19 anni.