L’ingaggio di Salah a Liverpool ha avuto un impatto positivo sul razzismo in città, dice uno studio

Dal 2017, quando l'egiziano è arrivato ad Anfield, sono calati notevolmente i reati d'odio razziale e i post discriminatori.

Mohamed Salah è arrivato al Liverpool, dalla Roma, nel 2017, e da allora si è imposto come uno dei migliori giocatori in Europa: in quattro stagioni ad Anfield, ha segnato la bellezza di 125 gol in 203 partite (addirittura 44 centri nel primo anno), formando con Mané e Firmino uno dei tridenti offensivi più efficaci e riconoscibili della storia recente del calcio. Non solo il periodo trascorso a Liverpool ha rappresentato e sta rappresentando per il calciatore egiziano l’apice della sua carriera, ma il suo ritorno in Inghilterra è coinciso con un ritorno dei Reds ai più alti livelli del calcio nazionale ed europeo: con Salah, il Liverpool è riuscito a conquistare una Premier League, la prima della sua storia, una Champions League, una Supercoppa Europea e una Coppa del mondo per club.

È inevitabile che Salah sia uno dei calciatori più amati a Liverpool, e ora questo sentimento trova riscontro in un’incredibile dato analizzato in uno studio dell’American Political Science Review: dall’arrivo di Salah, egiziano e musulmano, ad Anfield, i reati di discriminazione nell’area di Liverpool sono diminuiti del 16 per cento, e i post/tweet anti-islamici da parte dei tifosi dei Reds si sono dimezzati rispetto a quelli dei fan delle altre squadre. Salah ha sempre rimarcato la sua confessione religiosa, portandone tracce pure in campo, dove è abituato a baciare il terreno dopo aver segnato una rete (il gesto che si compie per la preghiera musulmana del sujood): non c’erano precedenti in questo senso di un calciatore di altissimo livello come il suo, e però non c’è stata alcuna reazione avversa o infastidita da parte del mondo del calcio, che ha “assorbito” la particolare esultanza dell’egiziano senza problemi e anzi mettendo da parte qualsiasi tipo di pregiudizio.

La fede islamica di Salah è entrata nell’immaginario collettivo come tratto distintivo della sua identità, mescolandosi pure alle sue doti in campo. Nel 2018, dopo una vittoria in Champions contro il Porto, i tifosi del Liverpool intonarono questo coro: “If he scores another few / Then I’ll be Muslim, too. / If he’s good enough for you, / He’s good enough for me. / Sitting in a mosque, /That’s where I wanna be” (“Se ne segna un altro paio, allora diventerò musulmano anch’io”, dicono i primi versi). E ancora, in un altro coro dedicato all’egiziano: “Mohamed Salah / A gift from Allah. / He’s always scoring, / It’s almost boring. / So please don’t take / Mohamed away” (“Mohamed Salah, un dono di Allah”).