Com’era il mondo il 23 novembre 2019? Limitandoci solo a descrivere il calcio e lo sport, ovviamente non c’era ancora il Coronavirus, quindi c’era libertà di giocare in tutto il mondo, ai grandi eventi erano presenti tantissimi tifosi, gli Europei erano alle porte ed Eden Hazard giocava la sua ultima partita senza essere sostituito o subentrare dalla panchina, almeno fino a ieri. Sì, esatto, non avete letto male: Belgio-Finlandia del 21 giugno 2021 è stata la prima gara giocata per intero da Eden Hazard dal 23 novembre 2019, più precisamente dal match Real Madrid-Real Sociedad vinto per 3-1 dalla squadra di Zidane. Da allora, Hazard è stato vittima di una terribile – e incredibile – serie di infortuni che gli hanno tolto un’infinità di minuti di gioco.
Tre giorni dopo la partita contro la Real Sociedad, il 26 novembre 2019, il Real Madrid affronta il Psg in Champions League (splendida gara che finisce 2-2) e Hazard esce prima del fischio finale per un problema alla caviglia. È l’inizio del suo calvario, anche perché l’infortunio che lo tiene bloccato fino a febbraio 2020 è il riacutizzarsi di un vecchio problema accusato già al Chelsea. In ogni caso, dal 23 novembre 2019 fino al 7 agosto 2020, il giorno di Manchester City-Real Madrid (match di ritorno degli ottavi di Champions slittato a causa della pandemia), Hazard disputa solo nove partite, di cui otto da titolare. Non arriva a concluderne neanche una, nel senso che viene sempre sostituito prima del 90esimo minuto. Il Real Madrid vince la Liga, ma il contributo di Hazard è davvero infinitesimale, per la mole di minuti giocati ma anche per gol e assist (zero e tre, rispettivamente, dall’infortunio in poi).
Stessa situazione anche nella stagione conclusa da poche settimane: Hazard salta il primo mese di gare per un infortunio muscolare, rientra a fine ottobre (in Champions League, contro il Borussia Mönchengladbach) e finalmente gioca da titolare (segnando anche un gol) contro l’Huesca, il 31 ottobre 2020. Viene sostituito a mezz’ora dalla fine, ma questo sembra un dettaglio. Non è così, purtroppo per lui: viene trovato positivo al Coronavirus, si negativizza, fa in tempo a giocare altre due partite, sempre senza concluderle, e poi si fa male di nuovo. E così via fino al termine della stagione: in tutto, ha accumulato 11 match da titolare in tutte le competizioni ed è stato sempre sostituito, più altre 11 da subentrato. È andata ancora peggio con il Belgio: mai convocato e quindi mai in campo fino all’ultima amichevole di preparazione agli Europei, quella contro la Croazia del 6 giugno scorso, quando gioca gli ultimi otto minuti, ovviamente da subentrato. Anche agli Europei entra (benissimo) dalla panchina contro la Russia e poi contro la Danimarca, quando serve l’assist per il gol decisivo Kevin De Bruyne, al termine di un’azione favolosa. Poi è venuta Belgio-Finlandia, giocata per intero, dal primo al 90esimo minuto più recupero. Senza problemi fisici, senza sostituzioni. È già una conquista, a più di un anno e mezzo dall’ultima volta.