I fan inglesi sono attesi a Roma per Inghilterra-Ucraina del 3 luglio, ma non potranno andare all’Olimpico prima del 5 luglio

A causa della quarantena obbligatoria imposta dalla variante Delta del Coronavirus.
di Redazione Undici

È molto difficile organizzare e gestire un Europeo nel corso di una pandemia globale, e lo è ancora di più se si tratta del primo Europeo itinerante della storia, di un torneo che si svolge in nazioni diverse, quindi inevitabilmente legato a leggi e regolamenti differenti. Il caso di Inghilterra-Ucraina, match dei quarti di finale in programma a Roma il prossimo 3 luglio, è esplicativo: i fan inglesi sono attesi nella capitale italiana per la partita, ma in realtà non potranno assistervi, stando ai regolamenti emergenziali in vigore. Lo ha spiegato la Regione Lazio in questo tweet: «Ricordiamo ai tifosi provenienti dall’estero per la partita del 3 luglio a Roma, Inghilterra-Ucraina che è in vigore, per motivi di contrasto alla pandemia e alla variante Delta, l’ordinanza per la quarantena di 5gg rivolta a tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna».

Un paradosso temporale degno di un film di Cristopher Nolan: la Regione si aspetta che molti supporter della Nazionale di Southgate raggiungano l’Italia per poter seguire la partita sugli spalti dell’Olimpico, ma allo stesso tempo dice loro che non potranno farlo. Basta fare un conto elementare e rapidissimo: se pure uno o più tifosi atterrassero oggi in un qualsiasi aeroporto romano o italiano, sarebbero costretti a rimanere in isolamento – in albergo, o comunque in un’altra struttura ricettiva – per almeno cinque giorni, quindi fino al 5 luglio. Si tratta di un problema significativo, considerando che circa il 70% dei 16mila biglietti messi a disposizione per accedere all’Olimpico – la capienza è ovviamente ridotta per via delle restrizioni Covid – è già stato venduto, mentre i tagliandi restanti sono stati e/o saranno messi a disposizione delle Federazioni inglese e ucraina. In pratica, quindi, i tifosi inglesi possono o comunque potranno acquistare il biglietto, ma in teoria non potrebbero assistere alla gara contro la formazione di Shevchenko.

A Wembley c’erano 45mila tifosi sugli spalti per seguire la sfida con la Germania, ovvero il 50% in meno rispetto alla capienza complessiva dell’impianto. Anche questo è un paradosso: in proporzione, nello stadio londinese c’erano più persone di quante ne saranno ammesse a Roma, ma meno rispetto alla Puskas Arena di Budapest, che nella fase a gironi è stata il teatro di tre partite caratterizzate dal tutto esaurito (65mila fan sulle gradinate). Come detto sopra: certe discrepanze sono dovute all’Europeo itinerante nel corso di una pandemia, una condizione che alimenta i paradossi e alimenta la speranza di un ritorno alla normalità, anche per evitare confusione.

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