Martin Braithwaite sta vivendo un ottimo Europeo con la sua Danimarca: ha giocato da titolare tutte le partite, ha segnato un gol nel 4-0 con cui la sua Nazionale ha battuto il Galles negli ottavi di finale, ma soprattutto ha avuto un ruolo determinante nel gioco ambizioso e brillante proposto dal ct Kasper Hjulmand, grazie alla sua lucidità tattica, al suo buonissimo contributo in fase di pressing. Senza girarci troppo intorno: per Braithwaite si tratta di una piccola rivincita, dopo che per due anni è stato uno dei giocatori più criticati e derisi d’Europa, per il passaggio un po’ forzato – dal punto di vista tecnico e anche legale-formale – dal Leganés al Barcellona, dopo la chiusura della finestra di mercato di gennaio 2020. In realtà la sua seconda stagione in Catalogna è stata abbastanza positiva: ha accumulato sette gol e quattro assist in 42 partite di tutte le competizioni, un buon rendimento se consideriamo che, di queste gare, ne ha disputate solo 15 da titolare.
Insomma, Braithwaite probabilmente non è un campione e non potrà mai aspirare a un posto da titolare fisso nel Barcellona, ma è un giocatore di alto livello. Ed è anche un avveduto imprenditore immobiliare: in questo articolo della testata danese BT, è stata ricostruita la storia dei suoi investimenti insieme a Philip Michael, che in realtà sarebbe suo zio, anche se ha solo 36 anni, ovvero sei anni più del nipote. Attraverso la società NYCE, operante a New York e a Philadelphia, Braithwaite e Michael hanno messo su un portafoglio da 1500 appartamenti, con altri 500 in fase di costruzione e/o ultimazione; in totale, il loro giro d’affari varrebbe 250 milioni di dollari, una cifra esplosa nell’ultimo anno e che sembra destinata a crescere ancora. Michael, che vive a New York da diversi anni, ha spiegato che «da tempo la nostra famiglia opera nel settore immobiliare. Soprattutto a New York, uno dei modi più sicuri per costruire una fortuna è investire in questo ambito. Ed è quello che ho fatto con mio padre e con Martin da quando sono arrivato qui».
La famiglia Braithwaite ha dunque un futuro finanziariamente solido, ma le sue attività in America non si limitano alle pure speculazioni: Michael ha spiegato che «le nostre operazioni hanno anche una finalità solidale, finora infatti abbiamo aiutato 5mila persone a investire nel settore immobiliare. Si tratta di persone appartenenti a diverse minoranze, individuate attraverso un’app creata appositamente. Inoltre vogliamo che parte del nostro portafoglio diventi di pubblica utilità, perché vogliamo restituire qualcosa alla comunità». Braithwaite gioca ancora a calcio, tra l’altro in uno dei club più importanti del mondo, «quindi è completamente concentrato sulla sua carriera», spiega Michael; allo stesso modo, però, ogni volta che può si informa sugli investimenti suoi e della famiglia: «Il ruolo di Martin», conclude Michael, «è definire il nostro modo di agire in termini di strategia e visione a lungo termine: è molto coinvolto, ma non al punto da distrarsi dal calcio».