Ralf Rangnick ha fondato una società di consulenza che ricostruisce società di calcio

E ha già avuto il primo cliente: lo Spartak Mosca.

La carriera e l’immagine pubblica di Ralf Rangnick raccontano la storia di un allenatore-dirigente in grado di influenzare il contesto intorno a sé, di creare i presupposti perché una squadra di calcio possa dotarsi di un modello di sviluppo a lungo termine. È andata così per tutte le sue esperienze lavorative: ha portato un club oscuro (l’Ulm) in Bundesliga, poi ha fatto la stessa cosa con l’Hoffenheim partendo dalla terza divisione e, infine, ha dato vita al sistema calcistico Red Bull come direttore sportivo dei primi due club della multiproprietà (il Salisburgo e il Lipsia), fino a diventare responsabile dello sviluppo calcistico di un gruppo che possiede le quote di sei società in giro per il mondo. Questo eloquente curriculum di conoscenze tecniche e strategiche ha suggerito a Rangnick di non accettare offerte da allenatore o dirigente – dopo il mancato approdo al Milan si è parlato dell’interessamento di altri club, tra cui il Tottenham e lo Schalke 04 retrocesso in Zweite Liga – di cambiare lavoro, o meglio di crearsene uno nuovo: in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, Rangnick ha annunciato la fondazione di una sua agenzia di consulenza per società di calcio, allenatori e giocatori.

«Insieme ad altri professionisti», ha spiegato Rangnick, «ci occuperemo di creare contenuti per tutte le figure del mondo del calcio. Il nostro obiettivo è ricostruire una società dalla base, prendendoci cura di allenatori, dirigenti e direttori sportivi, nonché dei giocatori, attraverso la formazione e lo sviluppo di competenze». Secondo l’ex allenatore del Lipsia, «nel calcio c’è ancora spazio per l’aggiornamento delle singole professioni. E non si tratta solo di promuovere le carriere a livello commerciale, quanto di stimolare una crescita organica che parta dall’individuazione dei problemi, e poi passi per la creazione di un modello di lavoro adatto al contesto». Esattamente quello che ha fatto lui con l’Hoffenheim e il Lipsia, solo che ora il suo obiettivo è farlo per tutti, da libero professionista, senza legami contrattuali classici.

La prima società che si è rivolta alla società di Rangnick, per sua stessa ammissione, è stata lo Spartak Mosca: il club russo, reduce dalla vittoria nella Coppa nazionale, «ha chiesto alla mia agenzia un’analisi dello status quo sportivo, e noi abbiamo risposto inviando una presentazione completa che potrebbe portare a un cambiamento significativo nei risultati tecnici e finanziari». La scelta di Rangnick, almeno per il momento, è netta e delineata. E presuppone l’addio alla carriera di allenatore o dirigente in senso tradizionale: «In questo momento ho la sensazione che la mia nuova agenzia possa offrire un pacchetto completo di supporto per una società di calcio, ed è così che voglio restituire qualcosa a questo sport. Potrei lasciare in futuro questo nuovo lavoro? Ci vorrà un’offerta davvero speciale per convincermi», ha concluso.