Al fischio finale tutti i giocatori con la maglia albiceleste corrono verso un obiettivo, come se avessero deciso tutti insieme e fosse una questione di istinto: con la telecamera che si allarga, si vede che corrono verso Leo Messi, che in quel momento è in ginocchi e con le mani sul volto, commosso finalmente di gioia.
Come Ronaldo nel 2016, anche Messi non ha segnato in finale della sua prima vittoria in un trofeo continentale, ma l’importante era che se ne andasse la nuvola che da troppo tempo faceva ombra sul giudizio complessivo sulla sua carriera: quella per cui non aveva vinto nulla con la maglia dell’Argentina, sempre confrontato con Maradona e il Mondiale del 1986 (nemmeno Diego segnò in finale, anche se si inventò un incredibile assist).
Messi ha giocato una grande Copa América, pur senza il gol in finale, in cui è stato protagonista in ogni singola partita. La punizione perfetta contro il Cile all’esordio; l’assist per Papu Gómez contro la Bolivia, un bellissimo pallonetto dentro l’area, e poi un rigore e un altro pallonetto, questa volta da fuori area, questa volta che si trasforma in gol per la doppietta personale; contro l’Ecuador, un’altra masterclass, con due assist e un gol; infine, ancora un assist in semifinale per Martínez.
La Copa América 2021 ha un significato speciale anche perché si è giocata in Brasile, come si giocò in Brasile il Mondiale del 2014: in quell’occasione Messi arrivò fino alla finale, perdendo contro la Germania, e fece il giro del mondo il coro dei tifosi – e giocatori – argentini che si riferivano proprio al possibile trionfo nella terra dei rivali: «Brasil, decime que se siente / tener en casa a tu papá», e poi quel verso in fondo avverato, con qualche anno di ritardo: «A Messi lo vas a ver / la Copa nos va a traer».
Dopo l’oro nei Giochi di Pechino 2008, un trofeo certamente importante ma altrettanto evidentemente minore, dopo l’addio del 2016 e quello del 2018, dopo le tante dichiarazioni sofferenti – «è la terza finale che perdo, fa troppo male» – la vittoria della Copa América è una consacrazione, se proprio ne servisse ancora una. Anche per l’Argentina tutta, però: l’Albiceleste non vinceva dal lontanissimo 1993, quasi 20 anni di digiuno in cui ha guardato trionfare Uruguay, Brasile, Colombia e Cile. Con il trofeo del 2021, a proposito, è tornata in cima alla classifica di record di vittorie, agganciando l’Uruguay con 15 trofei.