Era inevitabile che Gareth Southgate finisse nel mirino delle critiche: le scelte discutibili fatte durante Inghilterra-Italia, a cominciare dalle sostituzioni a dir poco tardive, probabilmente sono costate il titolo europeo alla Nazionale dei Tre Leoni. E poi, ci sono stati i rigori: ovviamente è facile parlare a cose fatte, ma forse far tirare quelli decisivi a Sancho, Rashford e Saka non è stata proprio una buona idea. In tanti si sono chiesti come e perché il ct dell’Inghilterra abbia scelto i calciatori che ha scelto, e alla fine è venuto fuori che Southgate si sia fatto aiutare dai Big Data. Ma andiamo con ordine: dopo la partita, a precisa domanda, il tecnico inglese ha risposto spiegando che «i cinque rigoristi sono stati scelti in base alle loro performance specifiche in allenamento»; inoltre, Southgate ha aggiunto che «abbiamo applicato lo stesso metodo ai Mondiali e alla Nations League, ed è andata bene» – il riferimento è alla doppia vittoria colta contro la Colombia e la Svizzera, colta tra il 2018 e il 2019.
In realtà, però, due testate piuttosto autorevoli – El País e The Athletic – hanno raccontato che la lista è stata compilata anche tenendo conto dei rapporti stilati dai suoi analisti. Secondo El País, che cita la ricostruzione di una fonte vicina alla Federcalcio inglese, «Southgate ha ricevuto un messaggio dei suoi collaboratori che lo invitava a inserire Rashford e Sancho perché erano tra i migliori rigoristi in rosa, e anche la successione dei tiratori è stata scelta partendo dai loro numeri»; The Athletic, invece, ha raccontato come «uno studio portato avanti negli ultimi anni dagli analisti della Football Associations ha dimostrato che è più conveniente far calciare i primi rigori ai tiratori più precisi, e per questo Kane e Maguire hanno tentato di trasformare i primi due penalty. E in effetti ci sono riusciti». Sempre secondo la ricostruzione di The Athletic, questo database evidenziava anche che la prima squadra a tirare nella lotteria risulta essere avvantaggiata. Anche questa previsione si è rivelata corretta: l’Italia, infatti, ha calciato per prima e alla fine ha vinto».
Insomma, Southgate si è assunto la totale responsabilità per le scelte fatte appena prima dei calci di rigore, ma è probabile che sia stato anche influenzato dai suoi analisti. Non ci sarebbe nulla di male, di sbagliato e neanche di anomalo: lo stesso ct dell’Inghilterra, nel 2019, aveva partecipato a una conferenza organizzato da Google Cloud Next – sponsor e fornitore delle architetture informatiche della Football Associations – e in quell’occasione aveva dichiarato che «tirare i calci di rigore non è questione di fortuna: abbiamo analizzato migliaia di rigori nel corso dei nostri allenamenti e così abbiamo cambiato la nostra cultura, dopo anni di sconfitte arrivate dal dischetto». La pratica di annotare i dati, di farli rielaborare da tecnici che adoperano software specializzati, è stata evidentemente portata avanti fino a oggi. Ma non ha gunzionato.