Dopo quelle arrivate dal torneo femminile, prima tra tutte la sconfitta per 3-0 degli Usa contro la Svezia, anche il calcio maschile ai Giochi Olimpici si è aperto con alcune sorprese: l’Argentina si è fatta battere per 2-0 dall’Australia, la Spagna ha pareggiato per 0-0 contro l’Egitto, mentre la Francia ha incassato addirittura quattro gol dal Messico. L’unica rete realizzata dai Bleus versione Olimpica – squadra composta da giocatori Under 23 e da due fuoriquota, Gignac e Thauvin – è stata realizzata proprio da Gignac, il giocatore più atteso. Per tanti motivi: innanzitutto, perché l’attaccante emigrato in Messico nel 2015 è tornato a indossare la maglia di una rappresentativa francese cinque anni dopo Euro 2016, e poi perché il sorteggio l’ha opposto proprio al suo nuovo Paese d’adozione. Il cerchio si è chiuso con la rete che è valsa il momentaneo 2-1, arrivata su calcio di rigore al 69esimo minuto.
Il centravanti del Tigres ha battuto Ochoa – altro monumento del calcio messicano – e poi non ha esultato, anzi si è scusato con i suoi “nuovi” tifosi per avergli dato una piccola delusione, con l’inequivocabile gesto delle mani giunte. Siamo abituati a certe scene quando un giocatore segna contro la propria ex squadra di club, ma in questo caso la situazione è decisamente diversa: in Messico Gignac è diventato un idolo assoluto, il miglior marcatore europeo nella storia del campionato locale e il migliore in assoluto nella storia del Tigres (149 gol in 261 presenze), un club che con lui – anzi: grazie a lui – è arrivato a vincere la prima Champions League nordamericana (più altri nove trofei), e poi ha disputato la finale del Mondiale per Club 2020 contro il Bayern Monaco. Prima della sfida ai tedeschi, Gignac aveva trascinato il Tigres all’ultimo atto con tre gol realizzati nelle gare contro Ulsan Hyundai e Palmeiras.
La venerazione nei confronti di Gignac, da parte del pubblico messicano, è incredibile: moltissimi tifosi del Tigres, ma forse anche di altre squadre, hanno scelto di dare il suo nome – o anche il suo cognome – ai propri figli, quindi in Messico ci sono dei bambini che si chiamano André-Pierre, oppure hanno “Gignac” come secondo nome. L’ex attaccante del Marsiglia si è trovato così bene che ha convinto anche un suo ex compagno del Marsiglia, Flaurent Thauvin – lo stesso Thauvin che è partito con lui per disputare i Giochi Olimpici –, a trasferirsi al Tigres, nonostante abbia solo 28 anni e di certo avrebbe trovato un ingaggio in una squadra europea di prima o seconda fascia. Ora Gignac e Thauvin non dovranno più affrontare il Messico, ma per qualificarsi ai quarti di finale dovranno condurre la propria squadra a battere il Giappone e il Sudafrica. Per la Francia, questa è la settima partecipazione al torneo Olimpico di calcio maschile. Il miglior risultato è la medaglia d’oro vinta a Los Angeles 1984, battendo in finale il Brasile per 2-0.