Un tiratore ha perso la finale perché ha sparato al bersaglio sbagliato

L'ucraino Serhiy Kulish si è giocato le speranze di medaglia con un errore incredibile.

La tensione di una finale, ai Giochi olimpici, è qualcosa con cui anche gli atleti più abituati alla pressione devono fare i conti. Capita, poi, che questa possa giocare brutti scherzi: è quello che è successo al tiratore ucraino Serhiy Kulish, che a Rio 2016 fu argento nella carabina ad aria 10 metri (gara vinta dal nostro Niccolò Campriani). Nella finale carabina libera 3 posizioni 50 metri, Kulish, numero due al mondo e tra i favoriti alla vittoria di una medaglia, è incappato in un errore incredibile: ha sparato al bersaglio di un avversario, e il colpo gli è valso ovviamente zero punti. Da lì, la sua gara è praticamente terminata: dal quarto posto in cui stazionava al momento dell’errore, l’ucraino ha concluso all’ottavo e ultimo posto.

«Chi è che spara al bersaglio di un avversario? Solo gente come me», la frustrazione di Kulish al termine della gara. «Il bottone della mia giacca si è slacciato e la cosa mi ha un po’ infastidito, nel frattempo il tempo passava e dovevo sparare, ma non mi sono accorto che stavo mirando al bersaglio di qualcun altro». La gara è stata poi vinta dal cinese Zhang Changhong, davanti al russo Kamenskiy took e al serbo Milenko Sebic.

Kulish se l’è poi presa con le difficoltà nell’allenarsi nel proprio Paese: «Non abbiamo un poligono di tiro: siamo costretti ad andare all’estero per allenarci, per ora non c’è altra soluzione. Nella mia città c’è un poligono di tiro, ma ha solo cinque bersagli, è impossibile fare gare lì. Non c’è possibilità di far crescere nuovi atleti, questo è un problema».