Ilaix Moriba sta mandando tutto all’aria

Ha litigato con il Barça per il rinnovo del contratto e ha deciso di cambiare Nazionale.

Il Barcellona ha vissuto e subito il caso-Messi, quindi per molto tempo nulla potrà avere lo stesso impatto, nulla potrà generare lo stesso clamore, la stessa attenzione mediatica, anche la stessa morbosità causata da uno degli eventi calcistici più importanti e inattesi degli ultimi trent’anni. Quello che sta succedendo con Ilaix Moriba, però, è piuttosto assurdo e grave e significativo: uno dei talenti più luminosi prodotti dalla Masía negli ultimi anni sta gettando tutto all’aria, in maniera spettacolare e anche ingenua, se vogliamo. Tutto è iniziato quando il 18enne centrocampista del Barça, nativo della Guinea ma con passaporto spagnolo, ha iniziato le trattative per estendere il suo contratto in scadenza nel 2022: le negoziazioni sono state interrotte dopo pochi incontri, perché il calciatore chiedeva uno stipendio enorme, sproporzionato – secondo El País, Moriba «voleva un ingaggio superiore a quello percepito da Pedri e da Araujo, due calciatori che hanno giocato molto più di lui in prima squadra e sono titolari nelle loro rappresentative nazionali». Il Barça ha deciso di non piegarsi alle richieste di Moriba e dei suoi procuratori, e così ha deciso di far scadere il contratto del giocatore. Per lui si prospetta un’annata da separato in casa, da vivere in tribuna, dopo le nove presenze che gli sono state concesse da Koeman nella passata stagione.

Secondo fonti interne al Barça citate da El País, Moriba avrebbe già firmato un accordo con un altro club in vista della prossima stagione. Anzi, in realtà avrebbe già avviato un progetto personale piuttosto sofisticato per poter sbarcare comodamente in Premier League: sembra certo, infatti, che il 18enne centrocampista del Barça stia per accettare la convocazione della Nazionale maggiore della Guinea, che nel prossimo break internazionale sarà impegnata nelle gare di qualificazione ai Mondiali 2022. Secondo alcune indiscrezioni, Moriba avrebbe deciso di compiere questo passo – nonostante abbia già giocato con la Nazionale spagnola Under 17 e Under 18 – così da accumulare i punti necessari per ottenere il permesso di lavoro nel Regno Unito, e potersi trasferire tranquillamente in un club inglese. Già in passato, ovviamente, la Federazione guineana aveva provato a convincere Moriba ad accettare di rappresentare il suo Paese d’origine. Ora i nuovi regolamenti ereditati da Brexit hanno dato un motivo in più, a Moriba, per decidere di cambiare Nazionale, di non aspettare una possibile convocazione nella Spagna. Quindi, di barattare la possibilità di militare in una delle rappresentative più forti del mondo per ottenere subito i punti necessari a trasferirsi in Premier League.

Non è la prima volta che Moriba manifesta atteggiamenti discutibili nei confronti del Barcellona. Già in passato si era messo in mostra per alcune intemperanze disciplinari e contrattuali: il suo attuale contratto prevede uno stipendio di 700mila euro a stagione, una cifra enorme per un giocatore che, di fatto, milita ancora nella squadra filiale; inoltre, in seguito a un episodio non meglio precisato è stato espulso da La Masía ed è tornato a vivere con i suoi genitori, ma il Barcellona ha deciso comunque di tenerlo in organico, di dargli un’ulteriore occasione. Sembrava che la fiducia di Koeman potesse cambiare le cose, e invece proprio il tecnico olandese è rimasto molto deluso da come sia andata a finire la vicenda: in una recente intervista, ha dichiarato che «la situazione di Ilaix è orribile, a 18 anni i soldi non possono essere già così importanti». Invece per Moriba sembra essere proprio così, e infatti solo i soldi possono sbloccare la sua cessione prima della scadenza del contratto: il club più interessato a lui sembra essere il Lipsia, ma dalla Germania è arrivata un’offerta di dieci milioni, a fronte di una richiesta almeno doppia da parte del Barça. A pochi giorni dalla fine del mercato, è difficile pensare che Moriba sia ancora in tempo a cambiare squadra. Allo stesso tempo, però, è fantascienza pensare che possa farsi perdonare dal club in cui è cresciuto.