Che meraviglia la gara di skill della MLS All Star

Cross e tiri al volo, palloni sulle traverse e macchine sparafumo.

Quando si parla di introdurre il fantomatico modello americano nel calcio europeo, si dimenticano – o si tralasciano volutamente – alcuni elementi distanti anni luce dalla nostra cultura: non solo il salary cap o il sistema delle franchigie mobili, ma anche una concezione ludica e puramente spettacolare dello sport – quindi anche del calcio – che non ci appartiene assolutamente. Per esempio: ce li vedreste Messi, Ronaldo e Lewandowski che si sfidano a una gara di tiri al volo da fuori area? Oppure Verratti, De Bruyne e Modric che si giocano il titolo di miglior passatore del calcio europeo in una sfida individuale con degli enormi bersagli sparsi sul campo? Ecco, eventi di questo tipo farebbero sorridere di gusto un appassionato europeo. Negli Stati Uniti, invece, le cose vanno proprio così. È tutto normale. E anche molto divertente.

In questi giorni, al Banc of California Stadium di Los Angeles, si sta tenendo la 25esima edizione della MLS All Star, vale a dire una serie di eventi e di momenti calcistici che culminerà (nella notte italiana tra il 25 e il 26 agosto) in una sfida tra due squadre, una composta dai migliori giocatori del campionato nordamericano e un’altra composta dai migliori giocatori del campionato messicano. Questa nuova formula è stata varata per l’edizione 2020 poi saltata a causa della pandemia, quindi è stata proposta quest’anno per la prima volta. Originariamente, cioè agli albori della MLS (fondata nel 1993, prima edizione nel 1996), la partita era del tutto simile a quella organizzata dalla Nba, cioè vedeva sfidarsi una selezione dei giocatori delle due Conference (Est e Ovest); dal 2005 al 2018 si è svolta in modo diverso, con una squadra All Star dell’intero campionato che affrontava un club europeo in un match amichevole durante l’estate – anche Roma e Juventus hanno partecipato all’evento, oltre a West Ham, Chelsea, Manchester United, Atlético Madrid.

Torniamo per un attimo alla concezione ludica e puramente spettacolare dello sport. In un evento tipicamente americano come un All Star Game, non possono mancare le gare individuali mutuate dall’All Star Weekend della Nba: nel basket, i migliori dribblatori, i migliori passatori, i migliori tiratori da tre e i migliori schiacciatori si sfidano individualmente su questi fondamentali, e spesso queste gare hanno un’importanza simile, se non addirittura maggiore, rispetto alla partita vera e propria, che chiude il weekend alla domenica sera. E allora, avranno pensato gli americani: perché non fare la stessa cosa anche con il calcio? Il primo tentativo risale ai primi anni della MLS: prima e dopo l’All Star Game, erano in programma delle “guerre tra portieri” e delle sfide di calcio-tennis tra giocatori di movimento. Poi, nel 2001, questa parte del programma venne abolita.

Nel 2019, questi eventi collaterali sono stari ripristinati, con il nome di MLS All-Star Skills Challenge. Ovviamente c’è uno sponsor a supporto, nella fattispecie si tratta di AT&T, compagnia telefonica californiana. E questa notte, dopo un anno di interruzione forzata, le sfide di abilità sono tornate. Con un formato particolare: individuali nello svolgimento, ma in realtà sono a squadre, da una parte la selezione MLS, dall’altra quella della Liga MX. La prima gara è stata quella incentrata sui tiri: lo specchio della porta è stato disseminato di bersagli, e i giocatori dovevano cercare di colpirli tirando dall’interno dell’area, a pochi centimetri dal dischetto del rigore; il bersaglio che garantiva il punteggio maggiore (25 punti) era ovviamente quello posto all’incrocio dei pali. Mentre i giocatori tiravano, c’erano delle macchine sparafumo e dei bersagli mobili, ovviamente con il logo dell’azienda sponsor. Poi ci sono state le gare di passaggi, lunghi e corti, con enormi scivoli con bersagli e le immancabili macchine sparafumo. Infine, le due gare più attese e spettacolari: cross con tiro al volo e poi la cosiddetta Crossbar Challenge (sponsorizzata da Gillette), ovvero una sfida che premiava la squadra capace di colpire più volte la traversa con tiri da quaranta metri. I giocatori della Liga MX si sono aggiudicati l’intera posta in palio grazie al trionfo nella Crossbar Challenge, e hanno esultato come le squadre che vincono la Coppa Italia – non i Mondiali o gli Europei, non esageriamo.

Gli highlights di questi momenti unici

Nel corso della gara di cross e tiri al volo, c’è stato anche un momento controverso: uno dei portieri della Liga MX, Nahuel Guzman, si è infortunato mentre cercava di intercettare le conclusioni di Ricardo Pepi, 18enne attaccante texano del FC Dallas. In realtà, ha sorriso subito dopo essersi accasciato al solo e aver sollecitato gli interventi dei sanitari, e così in un attimo tutti hanno smascherato la sua finta: voleva semplicemente bloccare il tempo e innervosire il suo avversario. Tra le persone accorse a soccorrerlo, c’era anche Jorge Campos, l’ex portiere (ma anche attaccante) della Nazionale messicana. L’arbitro Howard Webb – sì, proprio lui – non si è fatto ingannare, e per tutta risposta ha consegnato il cartellino giallo e quello rosso a uno dei giocatori della selezione MLS, Andre Blake. È stato proprio lui a “espellere” Guzman. Tutta la drammatica sequenza è in questo video, una vera e propria chicca per chi vuole godere ancora di questa incredibile notte di calcio un po’ individuale e un po’ di squadra. Anche se il Los Angeles Times ha scritto che «queste sfide sono state realizzate soprattutto per la tv, sono state due ore difficili da seguire e hanno fatto fatica a giustificare la loro esistenza», possiamo dirlo con certezza: tutto quello che abbiamo visto resterà scolpito nella nostra memoria. E quindi era giusto che restasse anche nella vostra.