Le maglie da calcio più belle della stagione 2021/22

Anno nuovo, look nuovi.

Perché oggi le maglie da calcio contano più che in passato? Fateci caso: i club di calcio trattano il lancio delle nuove divise alla stregua degli acquisti più importanti. Ci sono un sacco di punti in comune – l’eccitazione per le cose nuove, l’attesa per ciò che verrà svelato, l’idea che sta ripartendo un’altra stagione – ma nel caso delle maglie da calcio c’è qualcosa in più: la possibilità di comunicare la propria identità, i propri valori, le proprie radici. Al giorno d’oggi le società di calcio si comportano da brand perché lo sono in pieno, e quindi quello che vestono è anche quello che vendono. E se quello che vestono/vendono piace, il club/brand ne guadagnerà sotto ogni punto di vista.

Non è (solo) un aspetto economico, quello che i club al giorno d’oggi perseguono – e le strade sono tante: le maglie sono una delle più accessibili e immediate – è una riconoscibilità forte, una piazza distintiva da cui far valere il loro buon nome. Il Psg è cool perché fa giocare nella stessa squadra Messi e Neymar, ma pure perché è la squadra che ha portato Jordan nel calcio, che ha linee di abbigliamento originali e sconosciute alla maggior parte degli altri club nel mondo, che ha una forza del suo brand con pochi eguali.

Parlare di maglie da calcio significa, perciò, parlare dei club stessi: la loro veste è la loro identità. Ci sono squadre che, per prestigio e forza economica, partono “avvantaggiate”: godono di una maggiore audience, hanno dalla loro un blasone, firmano contratti milionari con i kit supplier i quali, ovviamente, trattano questi club come i loro clienti migliori, a cui destinare le attenzioni migliori. Ma a volte non basta, e ci sono anche “piccole” capaci di fare passi in avanti sotto questo profilo ed essere in grado di far parlare di sé. Questa è una selezione delle migliori dieci maglie della stagione 2021/22, a livello mondiale: ecco chi ha saputo declinare tutti i concetti di cui abbiamo discusso in design belli e originali.

Inter home, Nike

Smuoviamo subito le acque: si parte dal kit che, per ovvie ragioni, è il più divisivo in assoluto. Eppure qui, staccandosi dalla tradizione come del resto era stato l’anno scorso con le strisce a zig-zag, si raggiunge un risultato ottimale: la pelle del serpente, animale che è parte integrante della simbologia interista, è l’idea – audace, scivolosa – che viene applicata secondo una resa eccellente. Maglia che fa discutere ma che piace, pezzo definitivamente da collezione.

Ajax third, Adidas

Prima che ce lo chiediate, la maglia è andata sold out ovunque: «Ha venduto quattro volte di più di qualsiasi altra maglia dell’Ajax», ha detto il direttore commerciale del club Menno Geelen. La terza degli olandesi è un omaggio a Bob Marley e alla sua canzone Three Little Birds (a proposito, ci sono anche loro), diventata inno dei tifosi ajacidi (la canzone viene suonata all’interno della Amsterdam Arena all’inizio di ogni secondo tempo) dopo un’altrimenti insignificante amichevole a Cardiff nel 2008. Difficile sbagliare la maglia, con un concept così.

Arsenal third, Adidas

Da quando è tornata a vestire l’Arsenal, adidas ha spesso pescato in design e palette del passato. Lo ha fatto, con successo, anche quest’anno e – sorpresa! – per la third ha attinto a un design Nike: la maglia da trasferta dei Gunners della stagione 1995/96 – sì che ve lo ricordate Dennis Bergkamp in blu, doppio fulmine e sponsor Jvc sul petto. In tempi di magra per il club londinese, rifarsi a stili del passato paga e questa maglia ha tutto: coerenza stilistica, resa clamorosa.

Venezia home, Kappa

Ce lo diciamo da un po’ di come lo straordinario lavoro del Venezia stia pagando i suoi dividendi. Se l’area sportiva vola con la promozione in Serie A, altrettanto si può dire del team creativo: rispetto allo scorso anno si cambia rotta, eppure questa nuova direzione – una maglia home più elegante, densa di dettagli – è ancora più sorprendente. Si vede il lavoro dell’agenzia newyorchese Fly Nowhere, sorretto dall’idea migliore possibile: non è solo la maglia del Venezia, è la maglia di Venezia.

Tottenham away, Nike

Questo è uno di quei casi in cui, invece, ci si stacca completamente dalla tradizione e dai riferimenti obbligati: è una maglia da trasferta, e dunque c’è più possibilità di sperimentare (soprattutto se hai una maglia home pulita e minimal come non mai). Operazioni di questo tipo sembrano essere le più semplici, e invece è un attimo incorrere nella brutta figura: nel caso della away degli Spurs invece il risultato è decisamente positivo, con la maglia a base scura che diventa una tela su cui imprimere pennellate di vario colore.

Flamengo third, Adidas

Crea una maglia nera con inserti dorati e non sbaglierai mai, e in effetti questa è una regola piuttosto seguita e che negli ultimi anni sta facendo il pieno di esempi. La terza del Flamengo, però, ha una marcia in più: in primis è un omaggio alla squadra che nel 1981 vinse Libertadores e Intercontinentale (c’era un certo Zico tra i carioca), poi comunica un’eleganza immediata, con il rosso che incornicia ed esalta.

Aston Villa away, Kappa

Ancora una volta, si tratta di omaggiare una squadra (e una maglia) storica: nel 1982 l’Aston Villa solleva al cielo la sua unica Coppa dei Campioni della sua storia, battendo in finale il Bayern Monaco. La divisa da trasferta di quest’anno è un rimando al kit che gli inglesi indossarono in quella notte a Rotterdam: pochi fronzoli, tanta sostanza, una maglia che fa un figurone pure indossata come capo casual.

Monaco 1860 away, Nike

Il contrasto tra navy e dorato, il colletto con bottoncino, la trama tono su tono: la maglia away del Monaco 1860 è una piccola chicca, l’ennesima di una squadra che sotto il profilo del design continua a incantare da tempo (nonostante le sorti sportive del club siano decisamente lontane dai palcoscenici più nobili). Anche in questo caso, stiamo parlando di un rimando a vecchi design, quelli di Nike negli anni 2003-2005.

Atletico Mineiro 113th anniversary special kit, Le Coq Sportif

I concept di kit da calcio ideati da vari graphic designer spesso stupiscono il mondo degli appassionati: se solo ci fosse un’opportunità per vederla realizzata, si ripete spesso. In questo caso il desiderio è realtà: l’Atletico Mineiro ha lanciato un contest aperto ai tifosi per disegnare la maglia celebrativa dei 113 anni del club, e tra le proposte ha vinto questa bellissima divisa, elegante e ricca di significati, con la mappa del Minas Gerais stampata sul davanti.

Monaco third, Kappa

Non avrà portato fortuna nel playoff di Champions contro lo Shakhtar, con la squadra di Kovac che meritava decisamente la qualificazione e poi si è ritrovata condannata dal più beffardo degli autogol. Però la terza maglia dei monegaschi è un esempio riuscito di come fare le cose per bene, senza strafare: un design pulito e convincente, il color crema che si sposa perfettamente con i richiami rossi, la trama in grigio sul davanti. Efficace, accattivante.