Il primo gol di Messi contro la Bolivia è davvero meraviglioso

Poi ne ha segnati altri due, che gli hanno permesso di infrangere un record che apparteneva a Pelé.

Nel match di qualificazioni ai Mondiali contro la Bolivia, Lionel Messi ha segnato la settima tripletta della sua carriera con la maglia dell’Argentina. Un numero che sarebbe incredibile già così, nudo e crudo, considerando che con la Selección ha disputato 153 partite. In realtà, però, questa ennesima impresa ha un significato storico ancora più vasto, ancora più profondo: i gol numero 77, 78 e 79 con la Nazionale gli hanno permesso di superare Pelé in una particolare classifica, quella dei migliori marcatori internazionali della CONMEBOL – la confederazione sudamericana di calcio. L’ex fuoriclasse brasiliano, fino a questa notte, era infatti il primatista di gol (77) nella storia della Nazionale brasiliana e di tutte le altre rappresentative del subcontinente. Ora, invece, è stato scalzato da Messi.

Il gol con cui Messi ha aperto la sua partita, e che gli ha permesso di appaiare Pelé, è l’ennesimo saggio breve sulle immense qualità del campione argentino. Tutto comincia con una buonissima azione di pressing da parte dell’Argentina, che schiaccia la Bolivia nella sua area con molti uomini, accorcia il campo difensivo con i centrali e i terzini e stronca sul nascere la ripartenza degli avversari dopo aver perso il possesso. A quel punto, Paredes può portare palla piuttosto liberamente, e Messi si fa vedere nel modo e nello spazio e col tempo che piace a lui, tra le linee avversarie, laddove è praticamente impossibile fermarlo. Succede anche stavolta: il tocco di Paredes è preciso e (soprattutto) veloce al punto giusto, Messi stoppa il pallone col sinistro e sembra lasciarlo lì, invece quello è un invito al difensore avversario perché affondi il tackle, perché tenti di anticiparlo. Haquín, centrale boliviano, cade nel tranello e Messi lo evita con un diabolico tocco che gli fa passare il pallone tra le gambe. A quel punto la porta è visibile anche se piuttosto lontana, però Messi si aggiusta la palla per il tiro – sempre col sinistro – e decide di calciare comunque; la conclusione ha una traiettoria arcuata, il pallone gira velocemente verso il secondo palo, il portiere è leggermente fuori dai pali e viene superato, ma avrebbe potuto fare poco in ogni caso. Tutto è successo in due secondi o forse anche meno: stop, dribbling con tunnel, ultimo controllo e tiro. Tutto meraviglioso.

Da vedere e rivedere

Per Messi è stata una partita speciale. Non per questo gol, che è ordinaria amministrazione, ma anche perché è stata la prima giocata davanti ai tifosi argentini dopo la vittoria della Coppa America, e infatti Messi si è commosso all’atto di mostrare il trofeo al suo pubblico, e poi perché una tripletta resta una tripletta. Anche il secondo gol è stato molto bello, un frutto della perfetta intesa tra Leo e Lautaro Martínez, di uno scambio ripetuto all’interno dell’area di rigore avversaria; la terza rete è più “banale”, un tap-in da pochi passi dopo un tiro da fuori e una parata non proprio perfetta del portiere boliviano. Con questo 3-0, l’Argentina ha allungato la sua striscia positiva nel girone unico di qualificazione ai Mondiali – cinque vittorie e tre pareggi in otto gare – e ha fatto un altro passo in più verso Qatar 2022. I punti di vantaggio sul sesto posto in classifica sono sette, e in più la Selección deve recuperare una partita, nel senso che non sa ancora come finirà la vicenda della gara contro il Brasile, quella interrotta e poi rimandata per l’intervento – in campo, pochi minuti dopo il fischio d’inizio – delle autorità sanitarie brasiliane. Nel frattempo, Messi ha ribadito che il suo tempo non è ancora finito, anzi.