Lo strepitoso inizio di stagione di Achraf Hakimi

In attesa che esploda Messi, il terzino marocchino è il giocatore più decisivo del Paris Saint-Germain.

I nomi di Donnarumma, Wijnaldum e Sergio Ramos, e ovviamente anche quello di Lionel Messi, hanno avuto un impatto enorme nel mercato del Paris Saint-Germain. Pensandoci bene, però, nessuno di questi è andato a coprire una reale lacuna nella rosa di Pochettino: Donnarumma è stato preso quando il Psg aveva già Navas; Sergio Ramos ha sicuramente nobilitato una batteria di centrali che però era già composta da Marquinhos, Kimpembe, Kehrer, Diallo; Wijnaldum ha arricchito un reparto in cui c’erano già Verratti, Draxler, Paredes, Ander Herrera, Gueye, Rafinha; Messi oggi gioca con Neymar e Mbappé, e non c’è bisogno di citare tutti gli altri talenti offensivi. Con Achraf Hakimi, la situazione è stata ed è diversa: l’ex laterale dell’Inter ha ereditato una maglia da titolare che, nella scorsa stagione, era stata appannaggio di Florenzi e/o di Dagba, oppure ancora di un giocatore adattato nel ruolo di terzino destro in una difesa a quattro.

Insomma, riducendo il discorso a una pura questione di opportunità, di necessità, l’arrivo di Achraf Hakimi è l’operazione più importante e migliorativa nella sontuosa campagna acquisti del Psg. Anche perché parliamo della squadra più ricca del mondo, o comunque una delle tre più ricche, e quindi diventa inevitabile parlare della forza, della qualità, del rendimento di Hakimi: visto com’è andata l’ultima stagione, era ed è difficile trovare un laterale difensivo e/o a tutta fascia così forte, così influente, così decisivo nell’economia della propria squadra. Il marocchino (ma anche spagnolo) ex Real Madrid e Borussia Dortmund l’ha dimostrato nell’Inter di Conte, vincendo lo scudetto da protagonista, e sta continuando a farlo con la maglia della sua nuova squadra: in questo inizio di stagione, ha già messo insieme tre gol e due assist in 716 minuti di gioco spalmati in nove presenze, tutte da titolare, tra Ligue 1, Champions League e Supercoppa di Francia.

Due dei tre gol segnati sono arrivati nel corso di Metz-Psg, una gara che ha confermato il momento non brillantissimo della squadra di Pochettino: a pochi minuti dal fischio d’inizio, i parigini hanno trovato il vantaggio al termine di un’azione confusa, dopo che Icardi aveva scavalcato il portiere con un pallonetto poi spazzato dalla difesa, ma Hakimi si era sganciato in avanti, era ben appostato ed è riuscito a ribadire in porta; nonostante la gara si fosse messa in discesa, il pareggio del Metz è arrivato su un calcio d’angolo 39esimo minuto, e in diverse occasioni i padroni di casa hanno addirittura sfiorato il gol del vantaggio, poi però nel finale sono rimasti in dieci per l’espulsione di Dylan Brown; al minuto 94.30, all’ennesima sovrapposizione sulla fascia destra, Hakimi si è fatto trovare da Neymar e ha scaricato il pallone in porta di sinistro dopo aver dribblato un avversario. Il gol ha permesso al Psg di evitare un’altra serata non proprio positiva dopo il pareggio di Bruges, e di consolidare il vantaggio sul Marsiglia in classifica – ora la squadra di Sampaoli è lontana sette punti, anche se ha una partita da recuperare.

Nei due gol segnati al Metz c’è Hakimi in purezza: c’è la sua capacità di supportare sempre – e in questo caso non è una metafora, e neanche un eufemismo – l’azione offensiva, c’è la sua bravura nello scegliere la soluzione e migliore per mettere in difficoltà il portiere e i difensori avversari, c’è la sua tecnica rapidissima nei fondamentali, nello stop, nel dribbling, nel tiro in porta anche col piede debole. Certo, il fatto che il Psg giochi piuttosto male eppure sia così dominante in Ligue 1 – sette partite e sette vittorie con 20 gol fatti e sette subiti – sta agevolando la conversione tattica di Hakimi, cioè gli sta permettendo di metabolizzare con calma il passaggio a un ruolo diverso, in cui i compiti difensivi sono più accentuati. Ma la sensazione è che l’ex Inter stia ampliando in maniera decisiva il suo bagaglio tecnico, una condizione fondamentale perché possa confermare le attese e diventare il miglior laterale destro del mondo, indifferentemente dal fatto che venga usato come quarto di difesa o come quinto di centrocampo.

Il gol di Hakimi su assist (piuttosto bello) di Neymar

In questo senso, le parole di Pochettino nel postpartita di Metz sono un segnale importante: il tecnico argentino si è detto «felicissimo del suo contributo in tutte le fasi di gioco, in attacco è devastante ma riesce a essere un calciatore decisivo anche in difesa e nella costruzione della manovra. E poi è davvero un bravissimo ragazzo». Proprio in relazione a questo punto, Poch ha raccontato un aneddoto piuttosto singolare: «Nell’ultimo allenamento prima della partita contro il Metz, sono andato da Achraf per chiedergli come stesse. Lui mi ha detto di stare bene, e poi mi ha chiesto: “E tu, mister? Come stai?”. Sono rimasto sorpreso, nessuno mi fa mai questa domanda. Evidentemente i due gol sono stati un premio per le sue buone maniere». Probabilmente non è proprio così, la verità è che Hakimi ha segnato due gol e sta giocando così bene perché è un giocatore devastante e ha un talento smisurato, ce ne siamo accorti in Italia e ora lo sta dimostrando anche in Francia, in una squadra di fenomeni in cui lui, però, ci sta davvero bene.