L’ottimo inizio di Patrick Vieira al Crystal Palace

Dopo l'addio di Hodgson, svecchiare la squadra sembrava un'impresa difficilissima. E invece Vieira ha avviato un progetto fondato sui giovani, proiettato al futuro.

La nomina di Patrick Vieira come nuovo manager del Crystal Palace è stata accolta senza grosso entusiasmo. Le perplessità sull’arrivo di Vieira a Selhurst Park erano legate al fatto che dovesse succedere a un’istituzione come Roy Hodgson, che dovesse ereditare una rosa avanti con gli anni e che praticava un calcio elementare per non dire antico, che il suo curriculum da allenatore non fosse proprio scintillante – dopo l’esordio con i New York City, le due stagioni a Nizza non sono state indimenticabili, poi all’inizio della terza è arrivato l’esonero. Insomma, c’erano dei dubbi significativi, che però sono stati spazzati via dal buonissimo avvio del Palace, che non avrà conseguito grandissimi risultati (decimo posto dopo dodici gare di Premier League, con tre vittorie, sette pareggi e due sconfitte), ma sta dimostrando di essere una squadra vera, viva, con un progetto ad ampio respiro fondato proprio sulla figura di Vieira. E su un gruppo di giovani davvero interessante, assemblato proprio dal suo nuovo manager.

Quando Vieira ha lasciato il calcio giocato, nel 2011, non aveva idea di voler diventare allenatore. È stato lui stesso a confessarlo, in alcune dichiarazioni raccolte dalla BBC. Poi, qualche tempo dopo, è stato convinto da Brian Marwood – che allora lavorava come dirigente al Manchester City, l’ultima squadra della carriera di Vieira – a entrare nello staff delle giovanili del club. «In quel momento», ha raccontato Vieira, «mi sono innamorato di questo lavoro, del contatto con i giocatori, soprattutto quelli giovani». In seguito, il suo percorso ha rispettato questa predilezione per la valorizzazione del talento: dopo il corso di abilitazione in Galles, ha proseguito il suo lavoro nel vivaio del City e poi ha vissuto due anni a New York, come allenatore del New York City. Che è la squadra di MLS di proprietà del City Football Group, ma anche un laboratorio di sviluppo in cui la casa madre invia dei giocatori per poterli testare in un contesto competitivo ma non troppo. Jack Harrison, da anni ormai titolare inamovibile nel Leeds di Bielsa è partito proprio da New York e dall’esperienza condivisa con Vieira, di cui era considerato un pupillo.

Il suo periodo a Nizza è stato caratterizzato da risultati altalenanti, ma anche da un cambio di proprietà che l’ha un po’ destabilizzato, frenando quella che sembrava un’ascesa inevitabile. Poi, però, è arrivata l’occasione dall’Inghilterra, dalla Premier League, dal Crystal Palace: come detto, c’era qualche dubbio sul fatto che Vieira potesse avviare un nuovo ciclo dopo il grande lavoro a breve termine fatto da Hodgson, ma in realtà l’ex centrocampista dell’Arsenal, della Juventus e dell’Inter ha avviato una vera e propria rivoluzione, accettando l’addio di molti giocatori in scadenza di contratto (tra cui i vari Townsend, Sakho, Van Aanholt, Cahill) e avviando un profondo ringiovanimento della rosa. A Selhurst Park sono arrivati giocatori importanti e di prospettiva come Marc Guehi (21 anni), Joachim Andersen (25), Odsonne Edouard (23), tutti protagonisti fin da subito; inoltre è stato formalizzato il prestito di Conor Gallagher, 21enne centrocampista del Chelsea a cui Vieira sta assegnando un ruolo e dei compiti più offensivi – una scelta vincente, considerando i quattro gol segnati e i tre assist serviti nelle prime 11 gare di Premier League, e la convocazione di Southgate in Nazionale per l’ultimo break internazionale.

Anche Zaha e Benteke, reduci dall’era-Hodgson, si sono adattati presto e bene a un gioco più moderno, ma non per questo squilibrato: come detto, il Palace è una squadra che pareggia moltissimo e mette in difficoltà le grandi – ha battuto Tottenham e Manchester City – mentre fa più fatica con le piccole. Le ultime tre partite – vittoria coi Wolves e pareggio col Burnley dopo il successo in casa del City – confermano che le prospettive del Palace sono davvero interessanti, che Vieira ha iniziato a costruire qualcosa di solido, che il suo futuro come allenatore è davvero promettente, nonostante le sue intenzioni iniziali fossero molto diverse.