Due giornalisti norvegesi sono stati arrestati in Qatar dopo aver indagato sulla Coppa del Mondo

Halvor Ekeland e Lokman Ghorbani ora sono tornati in Europa, ma sono stati trattenuti per due giorni nell'emirato senza alcun motivo ufficiale.

Ormai da mesi, la Norvegia e gli altri Paesi scandinavi sono diventati il centro dell’attivismo e delle proteste contro il Mondiale in Qatar. Dopo le proteste formali delle Federcalcio di Oslo, Stoccolma e Copenaghen, l’ultimo fronte che è stato aperto è quello relativo alla stampa: pochi giorni fa, la rivista calcistica Josimar ha ricevuto una lettera di diffida dallo studio legale norvegese Simonsen Vogt Wiig – rappresentante del comitato organizzatore di Qatar 2022 per la Norvegia – in merito a un’inchiesta dal titolo “The trial of Abdullah Ibhais”, che potete leggere a questo link in versione integrale e che racconta la storia di Abdullah Ibhais, ex collaboratore del comitato organizzativo dei Mondiali – il suo ruolo era di media Manager all’interno del dipartimento marketing – condannato a cinque anni di prigione per «corruzione», «violazione dell’integrità delle offerte e dei profitti» e «danno intenzionale ai fondi pubblici». Poche ore fa, come se non bastasse, i media norvegesi hanno diffuso delle notizie allarmanti su Halvor Ekeland e Lokman Ghorbani, giornalisti per la Norwegian Broadcasting Corporation (NRK): secondo le ricostruzioni, sarebbero stati arrestati dalle autorità del Qatar mentre stavano lasciando il Paese arabo.

Domenica sera, poco prima di imbarcarsi sul volo che, da Doha, li avrebbe ricondotti in Norvegia, Ekeland e Ghorbani sarebbero stati fermati dalla polizia locale, per poi essere rilasciati nella mattinata di martedì. Secondo il medium norvegese VG, le motivazioni dell’arresto non sarebbero ancora note, ma sarebbero certamente legati alle loro indagini giornalistiche sulla condizione dei lavoratori migranti impegnati nei cantieri per i Mondiali 2022. Ekeland ha raccontato che lui e il suo collega sono stati arrestati mentre erano in albergo, prima di recarsi all’aeroporto: «Dopo», dice, «siamo stati interrogati per molte ore, e ora siamo felici di essere tornati in Europa». Thor Gjermund Eriksen, irettore generale di NRK, ha affermato che «si tratta di una situazione insostenibile: il Qatar impedisce ai media di praticare il giornalismo libero e indipendente, e questo è ancora più greve in occasione di un grande evento come i Mondiali di calico. Per me si tratta di un attacco alla stampa libera e alla libertà di parola, e auspico che il governo norvegese risponda immediatamente a questo attacco».

Secondo le ricostruzioni dei media norvegesi, Ekeland e Ghorbani hanno preparato dei servizi sulle condizioni dei lavoratori migranti in Qatar, e nella loro settimana passata nell’emirato avrebbero dovuto incontrare anche il dissidente Abdullah Ibhais – che però è stato arrestato prima di poter rilasciare l’intervista. Nei loro interventi dal Qatar, i due giornalisti avrebbero raccontato come «i lavoratori migranti vivono in condizioni terribili, sono in cantiere per molte ore al giorno ed è evidente la paura nei loro occhi. Alcuni stanno bene, certo, ma altri rifiutano di farsi intervistare perché temono ritorsioni da parte del Qatar».