Infinito Thiago Silva

La prestazione contro la Juve, di per sé già sontuosa, è stata impreziosita da un bellissimo salvataggio sulla linea.

La cosa più incredibile del salvataggio sulla linea di Thiago Silva durante Chelsea-Juventus 4-0 – un intervento effettuato quando il risultato era ancora fermo sull’1-0 per la squadra di Tuchel, quindi era ancora in bilico – non è tanto l’eleganza del gesto tecnico, tantomeno la velocità dello scatto subito dopo il pallonetto di Morata o il fatto che il centrale brasiliano non stacchi mai gli occhi dalla palla e riesca a non perdere equilibrio, coordinazione, riferimenti geografici: la cosa più incredibile del salvataggio sulla linea di Thiago Silva durante Chelsea-Juventus 4-0 è che questo momento della sua partita è solo un apice rispetto al suo rendimento complessivo, una sorta di fiore all’occhiello, di nota di merito, nell’ambito di una prestazione a dir poco sontuosa. Basta riguardare gli highlights personali (li trovate alla fine dell’articolo) del difensore brasiliano per rendersi conto dell’impatto della sua prestazione sul contesto intorno a sé, sulla sua squadra in tutte le fasi di gioco, sugli avversari.

Il problema, detto ovviamente in senso ironico, è che queste sensazioni esistono e si ripetono da tantissimo tempo. Sono più di dieci anni che Thiago Silva gioca in questo modo, con questo magistero, con questa forza, mostrando costantemente un’incredibile superiorità tecnica, tattica, emotiva. E sta continuando ad andare così anche ora, nonostante il difensore del Chelsea abbia compiuto 37 anni poche settimane fa (il 22 settembre), nonostante sia già alla 18esima partita disputata dall’inizio di questa stagione, tra l’altro dopo aver partecipato alla Coppa America con la Nazionale brasiliana, di cui è capitano dal 2011. Anche al Chelsea ha indossato la fascia, anzi è stato il giocatore più veloce a essere scelto come capitano dopo il suo arrivo: in occasione della sua seconda gara ufficiale con i Blues, in assenza di Cesar Azpilicueta, Frank Lampard volle che fosse proprio lui a sostituirlo nel ruolo di guida della squadra.

Era un’investitura inevitabile, considerando la forza, il carisma, la leadership di Thiago Silva: poco più di un anno fa, al termine del suo contratto con il Psg, era stato acquistato proprio per questo, per governare una difesa e una squadra fondate sui giovani. È andata così fin da subito, con risultati altalenanti. Poi a gennaio 2021 è arrivato Tuchel. e da quel momento il Chelsea si è trasformato in una squadra impenetrabile: nelle 50 partite complessive sulla panchina dei Blues, il tecnico tedesco ha accumulato 32 vittorie, 11 pareggi e sette sconfitte con appena 24 gol al passivo. In 30 di queste, il perno centrale della difesa a tre è stato proprio Thiago Silva.

Il recente exploit di presenze di Thiago Silva – da settembre a oggi ha saltato solo una gara di Premier League e due match di League Cup – è stato una sorpresa anche per lo stesso Tuchel, che prima dell’ultima gara di campionato contro il Leicester aveva espresso dei dubbi sul fatto che il suo difensore fosse in grado di giocare, visto che era anche reduce dall’impegno con la Nazionale brasiliana. E invece Thiago Silva è andato in campo contro il Leicester e poi anche contro la Juventus, e in entrambe le occasioni il Chelsea non ha subito gol. Come detto, però, Thiago Silva non è solo un grande marcatore e/o la guida della difesa a tre dei Blues: è anche un regista arretrato di qualità, che sa smistare il pallone sul corto e sul lungo con eguale disinvoltura. Non è un caso che Trevoh Chalobah, 22enne difensore che ieri è stato schierato alla sua destra, e che ha anche segnato un gol, abbia parlato di Thisgo Silva come di un idolo, di un modello: «Lui è dove voglio essere. Lui è dove voglio arrivare», ha detto Chalobah. Non sarà facile, e non è solo una questione di longevità agonistica o di professionalità: Thiago Silva è stato ed è un difensore completo, fortissimo fisicamente e impeccabile nel posizionamento, efficace – per non dire raffinato – nella costruzione dal basso ma anche essenziale nei momenti più caldi delle partite più importanti. Grazie alla Champions League conquistata pochi mesi fa, ha praticamente completato il suo palmarés, gli manca solo la Coppa del Mondo. Proverà a conquistarla tra un anno in Qatar, a 38 anni compiuti. Ma l’età non è un problema, per un giocatore così.