Il Newcastle non ha ancora vinto una sola partita in questo campionato

La squadra di Howe subisce troppi gol e ha pochissima qualità, soprattutto in difesa.

L’arrivo del fondo PIF in Premier League, tramite l’acquisizione delle quote del Newcastle United, ha creato una cesura temporale nella storia dei Magpies e del calcio inglese: esiste ed esisterà un prima e un dopo lo sbarco dei sauditi, ed è inevitabile se consideriamo che che, secondo la CBS, il valore stimato di tutte le attività del fondo – legato direttamente al principe saudita Mohammed bin Salman – supera i 300 miliardi di sterline, mentre lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, gestisce un patrimonio di circa 25 miliardi di sterline. Al netto delle polemiche sul fatto che PIF sia espressione di uno stato in cui i diritti umani non sono garantiti in maniera equa, per usare un eufemismo, è giusto concentrarsi sullo sport, su quello che avviene in campo. E sul fatto che la cesura temporale di cui abbiamo parlato, almeno per quanto riguarda il Newcastle e le gerarchie della Premier League, non si è ancora manifestata compiutamente. Lo United, infatti, non è riuscito a vincere una sola partita da quando la nuova proprietà è sbarcata a St. James’ Park. Il vero problema è che la squadra di Bruce – che nel frattempo è stato sostituito da Eddie Howe – non era riuscita a vincere nemmeno prima del cambio ai vertici societari. E quindi, inevitabilmente, il Newcastle è ultimo in classifica ed è una delle tre squadre nei cinque campionati top in Europa ad aver conquistato zero vittorie in campionato. Le altre due sono il Fürth, staccatissimo sul fondo della Bundesliga, e il Levante in Spagna.

L’ultimo incontro di Premier League contro il Norwich ha rappresentato una grande occasione sprecata per il Newcastle: la squadra gialloverde era ed è terzultima in classifica, era ed è tre punti avanti ai Magpies – ora siamo a dieci contro sette – e probabilmente era ed è uno dei pochi avversari contro cui era possibile immaginare una partita tecnicamente equilibrata, se non a favore dello United. E invece è finita 1-1. Anzi, il punto a St. James’ Park deve essere valutato in maniera positiva, considerando che la squadra di casa è rimasta in dieci al nono minuto, a causa dell’espulsione del difensore Clark. Ora gli uomini di Howe dovranno affrontare il Burnley, che in attesa di recuperare due partite si trova al penultimo posto con nove punti. Non è eccessivo parlare di partita decisiva, di ultima spiaggia, per il Newcastle: non tanto per la distanza dalla zona salvezza – il Watford quartultimo ha sei punti di vantaggio ma deve recuperare una partita – quanto per il calendario che attende la squadra di Howe. Dopo la gara contro il Burnley, infatti, i bianconeri sono attesi da quattro sfide contro Leicester, Liverpool, Manchester City e Manchester United, prima di chiudere l’anno solare con l’Everton. Solo dopo inizierà il calciomercato.

Insomma, la situazione è compromessa per non dire drammatica. Soprattutto dal punto di vista difensivo: il Newcastle ha già subito 30 reti in 14 gare, più di due per match, e forse non è un caso, soprattutto se consideriamo che i difensori più utilizzati da Bruce e ora da Howe sono Manquillo, Ritchie, Clark, Lascelles, mentre le prime alternative sono due vecchie conoscenze della Serie A, vale a dire Emile Krafth e Fede Fernández. È evidente che la qualità a disposizione dell’ex manager del Bournemouth sia davvero poca: negli altri slot della formazione titolare, gli unici elementi con doti e prospettive incoraggianti sono Saint-Maximin, Wilson, Willock, Joelinton e Almirón, tutti atleti con caratteristiche offensive e in ogni caso di valore medio, considerando il contesto della Premier League. Ovviamente Howe – insediatosi da poco più di venti giorni – si è detto «certo e contento» delle qualità dei giocatori a sua disposizione, e sarebbe stupido pensare di farlo rientrare tra i colpevoli di questa situazione. Resta il fatto, però, che il Newcastle è una squadra che difende malissimo e che gioca un calcio poco sofisticato, poco redditizio. Certo, tutto questo cambierà col tempo, anzi in breve tempo: già si parla di acquisti faraonici per la finestra di mercato che si aprirà a gennaio. Ma è evidente che il progetto di PIF per il Newcastle rischierà davvero di iniziare dalla Championship del prossimo anno, perché il Newcastle di oggi è una squadra che non sembra possedere la qualità necessaria per la corsa salvezza. E quindi la cesura temporale, la creazione di un prima e di un dopo nella storia dello United e del calcio inglese, potrebbe slittare ancora.