Da diversi anni, ormai, l’avvicinarsi della Coppa d’Africa dà il via a un dibattito infinito sulla collocazione – oggettivamente complicata – di una competizione per Nazionali che si svolge tra gennaio e febbraio, quindi nel corso di svolgimento della stagione dei club. Quest’anno la discussione prima dell’inizio del torneo – si giocherà in Camerun dal 9 gennaio 2022 – è stata ed è ancora più complessa a causa della pandemia. L’inconciliabilità, in questo caso e in senso assoluto, è un problema francamente non risolvibile: il clima africano e l’alternanza delle stagioni tra emisfero boreale e australe impedisce che la manifestazione possa disputarsi in estate, quando i campionati più importanti sono in pausa. Ma il vero problema sta a monte, nella convivenza sempre più difficili tra calcio internazionale, per intenderci quello delle rappresentative, e gli interessi dei club.
Per quanto riguarda i giocatori, il loro atteggiamento anche politico rispetto a questa situazione, Sébastien Haller ha espresso una delle posizioni più nette ma anche più condivisibili. Intervistato dal giornale olandese De Telegraaf, l’attaccante dell’Ajax ha risposto così alla domanda sulla sua partecipazione al torneo: «Una domanda del genere mostra la mancanza di rispetto per l’Africa. Questa domanda verrebbe mai posta a un giocatore europeo prima che si svolgano i Campionati Europei?». Subito dopo, Haller ci ha tenuto a precisare che accetterà la convocazione da parte della sua Nazionale, la Costa d’Avorio: «Certo che parteciperò alla Coppa d’Africa!».
Haller è uno dei tanti giocatori nati in Francia, da genitori africani o che hanno discendenze africane, che hanno accettato di rappresentare il loro Paese d’origine. Il centravanti dell’Ajax ha una storia ancora più particolare: ha scelto di giocare con la Costa d’Avorio dopo aver giocato con tutte le Nazionali giovanili francesi, dall’Under 16 fino all’Under 21, senza coronare il suo percorso con l’esordio nella rappresentativa senior. Haller ha esordito con la Costa d’Avorio nel novembre 2020, a 26 anni compiuti, probabilmente quando si è reso conto che non sarebbe riuscito a entrare nel giro della squadra di Deschamps. Da allora ha accumulato otto presenze e tre gol con Les Éléphants, vincitori della manifestazione continentale nel 1992 e nel 2015.