Come Twitch sta diventando il bar sport del futuro

La piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon è perfetta per raccontare tutto ciò che succede prima, dopo e durante le partite, con dei tempi nuovi e uno stile fresco, scanzonato, lontanissimo da quello della tv.

Ronaldo ha un’idea chiarissima di come dovrebbe essere la Super Lega del calcio europeo. Solo partite di cartello, connessione con i campionati nazionali, un torneo molto diverso da quello irrealizzabile presentato ad aprile 2021. Ne parla una sera di fine gennaio con quattro amici. È rilassato ma ogni parola sembra pesata con cura. Nella stessa chiacchierata scherza sulle serate all’Hollywood ai tempi dell’Inter, ricorda gli inizi in Serie A a prendere mazzate da Pietro Vierchowod, spiega il vantaggio di organizzare i Mondiali ogni due anni. Una ventina di minuti li dedica a un elogio a Rafa Nadal, vincitore dell’Australian Open 2022. Mentre chiacchiera ha delle cuffie grandi così a incorniciare il viso. È seduto in una stanza che somiglia molto a una sala giochi: deve essere proprio così, perché esattamente un minuto dopo quella conversazione, dalla stessa postazione, prende il joypad e si spara una lunga sessione di Call of Duty.

Ronaldo è stato intervistato da Christian Vieri, Daniele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano. Sono i co-conduttori della Bobo Tv, che è la trasposizione in live streaming del chiacchiericcio sconclusionato da bar sport, cioè quel luogo astratto in cui vale tutto, una zona franca in cui si può sempre avere qualcosa da dire senza aver paura di sbagliare. La routine della Bobo Tv è proprio quella: si parla di calcio, si ride, si scherza, ci si prende in giro, non necessariamente in quest’ordine. Ma è anche il talk show sportivo italiano che riesce a dare al suo pubblico le interviste più approfondite e interessanti sul mondo del calcio: nell’ultimo anno al microfono sono passati Pep Guardiola, Javier Zanetti, Roberto De Zerbi e Roberto Mancini, e appunto Ronaldo il “Fenomeno” (che per la visione politica e il tono di certi discorsi sul sistema calcio sarebbe meglio rinominare “Il Presidente”, per ora del Real Valladolid e del Cruzeiro, domani chi lo sa).

La Bobo Tv è un segnale, la prova che tutto il contorno del calcio, gli aneddoti extra campo, il commento live alle partite, i talk show, potrebbero traslocare e trovare una sistemazione definitiva su Twitch. La piattaforma live streaming di Amazon è perfetta per ospitare i talk sportivi. Quarant’anni fa Il Processo del Lunedì rivoluzionava il linguaggio dello sport portando in Rai una versione solo leggermente più istituzionale del bar sport. Ebbe un impatto immediato, un blitz dirompente in uno schema rigido. Twitch invece si sta ritagliando il suo spazio un po’ alla volta, mettendo sul mercato i suoi punti di forza. Non ha i limiti dei palinsesti televisivi, quindi scompaiono le forzature sintetiche che stroncano le riflessioni approfondite sul più bello. Le dirette possono durare anche diverse ore: nell’intervista a Ronaldo a un certo punto Adani fa notare che sono in live da oltre un’ora, poi il brasiliano dice che lui altri venti o trenta minuti di conversazione se li farebbe volentieri e la discussione prosegue, con una smargiassata di Cassano o una cosa del genere.

«Ci sono molti tipi diversi di creator, Twitch è un universo democratico perché c’è una community e un pubblico per ogni cosa e possono funzionare tanti format: la natura del nostro servizio si presta molto al long form, quindi ai video lunghi e approfonditi, ma in realtà sul calcio gira un po’ di tutto», dice a Undici Farhan Ahmed, Strategic Partnerships Director di Twitch. Negli ultimi anni i creator della sezione sportiva hanno iniziato a trasmettere sui loro canali commenti live alle partite, analisi, pre-partita ottimisti e post-partita avvelenati. C’è anche chi vuole solo chiacchierare con altri tifosi. Il fil rouge è una disintermediazione elevata a potenza rispetto ai talk della tv. L’intimità è un valore su una piattaforma che per anni ha avuto il core business nelle dirette dei ragazzi che si filmano mentre giocano alla PlayStation dalla cameretta. «Le persone vanno su Twitch perché possono interagire tra loro e con i creator, partecipare attivamente guardando i contenuti di cui sono appassionati e che sentono vicini», dice Farhan Ahmed.

All’inizio del 2022 Dazn ha lanciato Dazn Talks. Il format è il più essenziale possibile: Tommaso Turci e Barbara Cirillo intervistano un giocatore di Serie A seduto in poltrona, a casa o al centro sportivo della sua squadra e gli fanno domande di ogni tipo, alternando temi seri a cose più leggere. I primi due sono stati Daniele Verde e Luca Lezzerini: l’attaccante ha raccontato l’asta di squadra a inizio stagione per prendere la maglia numero 10, che gli è costata più di mille euro; dice che il più simpatico dello spogliatoio è Kevin Agudelo, mentre il capitano, Giulio Maggiore, è uno che in campo è un rompipalle. Lezzerini invece ha messo Giuseppe Rossi tra gli attaccanti più difficili da affrontare, con Salah e Klose: «In allenamento non tirava mai forte, la piazzava sempre bene». Alle spalle della Bobo Tv e di Dazn Talks – che sono programmi strutturati e curati, con regia e staff di tecnici – c’è un grande sottobosco di creator che ogni giorno si popola un po’ di più: dai canali più piccoli a quelli gestiti da giornalisti e streamer più affermati, da VARaondaTV a calcio_totale, da Ocwsport al Salotto del Pallone, sempre più creator riescono a costruirsi una nicchia di pubblico e ingrandire la loro community, a creare un filo diretto con gli spettatori e magari a monetizzare con le iscrizioni al canale e le donazioni. È uno spaccato della subscription economy di quest’epoca, che accontenta il consumatore con i contenuti on demand e premia gli streamer in un mercato liberista senza troppe barriere all’ingresso.

I numeri rivelano ancora un grande margine di crescita, soprattutto in Italia: durante gli Europei della scorsa estate la Gialappa’s Band ha commentato le partite sul suo canale Twitch, raggiungendo picchi di 7.500 spettatori contemporanei. È stato il canale sportivo più visto durante la competizione. Non ci vuole molto a capire che c’è spazio per attrarre altro pubblico, soprattutto su una piattaforma che in ogni momento, in tutto il mondo, ha oltre 2,5 milioni di persone collegate, con più di 7 milioni di streamer che creano contenuti ogni mese – dal gaming alla musica, dai video Asmr alla finanza e al calcio, ovviamente. «I nostri football creator sono sempre di più perché aumentano anche le persone che cercano questi contenuti su Twitch. Il calcio è uno dei segmenti che cresce più rapidamente: un po’ ce lo aspettavamo, considerando il tipo di seguito che questo sport ha in tutto il mondo», dice Farhan Ahmed.

Pep Guardiola è stato ospite alla Bobo Tv il 23 maggio 2021, a sei giorni dalla finale di Champions League del suo Manchester City contro il Chelsea.

Fabrizio Romano è il guru del calciomercato mondiale, è arrivato sulla piattaforma di Amazon lo scorso luglio e durante le dirette lancia le ultime notizie con il suo Here We Go. Usa Twitch per inserire quello che di solito spiega in un tweet all’interno di uno show più che in un normale programma d’informazione come farebbe un giornalista. Poi c’è chi fa il percorso inverso: Ibai Llanos è uno streamer spagnolo, un intrattenitore professionista il cui mestiere non è informare ma far divertire le persone. Il suo canale da quasi 10 milioni di follower nasce per il gaming, ma è diventato uno spazio per intervistare calciatori e artisti, con lo stesso stile informale e guascone della Bobo Tv. Ibai è un infiltrato nello spazio del giornalismo tradizionale, dimostrando di poter unire intrattenimento e informazione meglio di molti presentatori. Romano e Ibai, così come Vieri e i suoi amici, sono un’evoluzione del classico talk televisivo calcistico. E per l’industria del calcio hanno l’x-factor, un valore aggiunto impareggiabile: parlano alla Generazione Z, quella fetta di mercato che molti presidenti di grandi club si dicono preoccupati di non riuscire a raggiungere con le partite di campionato. «Le società vogliono sfruttare questa nuova risorsa dopo essere stati duramente colpiti dalla pandemia di coronavirus, soprattutto perché devono conquistare un pubblico più giovane che ama i videogiochi tanto quanto gli sport tradizionali», scrive Bloomberg in un’analisi sul fenomeno Twtich applicato al calcio.

La scorsa estate il Paris Saint-Germain ha bussato alla porta di Ibai Llanos. Lo streamer era l’unico spagnolo al Parco dei Principi di Parigi ad avere un’intervista esclusiva con Leo Messi nel giorno della sua presentazione con la nuova squadra. Uno dei responsabili dell’incontro tra Messi e Ibai è stato Tomás Marcó del Pont, che gestisce la comunicazione del Psg nel mercato spagnolo. Marcó ha detto che contattare uno streamer è servito per «creare contenuti diversi, all’altezza di Messi»: il risultato è una conversazione di cinque minuti seguita in diretta da oltre 317mila persone. È per questo che anche club, leghe e federazioni – che si vedono e si comportano sempre più come media company anziché come semplici entità sportive – stanno sbarcando su Twtich a loro volta. Come il Psg, tutti i club vogliono farsi spazio al tavolo. Il Milan è la squadra italiana con più follower (e sono appena 80mila). Il canale è stato lanciato il 3 dicembre 2020 con l’obiettivo di creare un grande hub per tutta la community milanista. Lamberto Siega, Marketing and Digital Director del club, il giorno della presentazione del canale ha insistito su un punto chiave: Twitch serve a digitalizzare il club, quindi a digitalizzare il mondo del calcio. «Il lancio del canale è un altro importante passo nel processo di digitalizzazione del club: il nostro obiettivo è connettere, riunire ed emozionare gli oltre 450 milioni di tifosi rossoneri in tutto il mondo».

Tra intimità e interattività, disintermediazione e spettacolo, nuove star e club moderni, la piattaforma di live streaming si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante nell’industria del calcio, offrendo il prodotto più adeguato per quest’epoca di giornalismo spettacolarizzato e contenuti on demand. Dopotutto a Twitch manca solo un ultimo passo, il più difficile, per diventare il nuovo grande hub del pallone: la trasmissione integrale delle partite. Twitch non si comporta ancora come un’emittente, se non sporadicamente.

In Spagna, dove l’universo calcistico di Twitch sembra essere due passi avanti rispetto all’Italia, Ibai Llanos ha già trasmesso sul suo canale la Copa América vinta dall’Argentina la scorsa estate, poi anche l’esordio di Messi con il Paris Saint-Germain. Lo scorso aprile, invece, il derby basco tra Athletic Club e Real Sociedad è diventato la prima partita di Liga ad andare in onda su una piattaforma streaming, sui canali del campionato e di Gol. In attesa di capire se l’intenzione sia realmente quella di competere con le grandi emittenti anche per la trasmissione delle partite – magari duettando con Amazon che sta già comprando pezzetti dei diritti tv per la Champions – il mondo viola di Twitch è già una realtà per tutto quel che sta intorno al calcio, prima, dopo e durante i novanta minuti.

Da Undici n° 43