Gli acquisti a parametro zero non sono davvero gratuiti

La commissione per il trasferimento è solo una parte del denaro che serve per comprare un giocatore.

Quando il Real Madrid annuncerà l’acquisto di Kylian Mbappé dal Psg, ufficializzando un affare che sembra già fatto da tempo, tutti i media parleranno del fatto che Florentino Pérez abbia concluso uno dei più grandi affari nella storia del calcio. E che questa operazione, incredibilmente, si è conclusa a parametro zero, quindi senza esborsi da parte del Real Madrid. Non ci sono errori formali o sostanziali in queste due frasi: Mbappé è un fuoriclasse generazionale, e quindi il club che lo acquisterà metterà a segno un colpo – tecnico, economico, d’immagine – enorme. E poi in effetti il trasferimento sarà completato senza che il Real Madrid versi un solo euro al Psg, dato che il contratto di Mbappé è in scadenza al 30 giugno 2023. Ma quanto è vera e verificata quest’ultima affermazione? Non del tutto. Anzi, è molto lontana dalla realtà.

Come spiega The Athletic in questo articolo, il discorso vale ben oltre il caso-Mbappé: «Non esiste un trasferimento veramente gratuito», spiega Manuel Veth, manager di Transfermarkt per il Nord America. «Prendere un qualsiasi giocatore a parametro zero vuol dire pagare le commissioni agli agenti, pagargli lo stipendio, comprargli una casa per trasferirsi in una nuova città. Sono tutti costi che normalmente si aggiungono alla commissione di trasferimento, e che continuano a esistere quando riesci a prendere un calciatore con il contratto in scadenza». Nell’articolo di The Athletic, oltre al pensiero di Veth, viene citato anche un estratto del libro Done Deal: An Insider’s Guide to Football Contracts, Multi-Million Pound Transfers and Premier League Big Business, scritto dall’avvocato dello sport Daniel Geey: un’ipotetica operazione da 40 milioni di euro per un calciatore di fascia medio-alta in Premier League avrà un costo praticamente doppio, se teniamo conto della commissione per l’agente (1,5 milioni), della quota da versare per i diritti d’immagine (sei milioni di euro), del bonus alla firma (circa tre milioni), di quello relativo alle prestazioni (un milione) e ovviamente dell’investimento da mettere in conto per lo stipendio lordo (circa 30 milioni per un contratto quinquennale).

Ne viene fuori, inevitabilmente, che le valutazioni di calciomercato – comprese quelle fatte da Transfermarkt – non riflettono i reali costi legati all’acquisto di un calciatore: sono somme che indicano la quantità necessaria di denaro perché una squadra possa rilevare il suo cartellino. Tutto il resto è escluso. Certo, poi ci sono da considerare i cosiddetti ammortamenti, vale a dire la spalmatura della cifra investita per il cartellino (quando non a parametro zero) per la durata del contratto sottoscritto da un nuovo acquisto. Ma si tratta di un espediente contabile: i soldi investiti restano quelli, e quindi per avere un quadro davvero completo vanno aggiunti anche quelli relativi a tutti gli aspetti di cui abbiamo già parlato. A volte, come nel caso che riguarderà Mbappé (o Dybala, per fare un esempio italiano), la commissione si azzera perché i calciatori e le loro società non riescono a rinnovare il loro rapporto professionale, e allora si parla di trasferimento gratuito. Ma non è così: come spiega The Athletic, nella maggior parte dei casi i dettagli economici di un nuovo contratto non vengono comunicati dalle società interessate, tantomeno dai giocatori. E quindi tifosi e analisti si limitano a parlare solo dei soldi investiti per le commissioni, non per le cifre reali. Magari, quindi, riflettiamo un po’ di più quando sentiremo parlare di Mbappé passato al Real Madrid a costo zero. Non è, non sarà proprio così.