Mbappé può essere un’arma elettorale per Macron?

Il presidente uscente vuole convincere l'attaccante a rinnovare con il Psg.

Il prossimo 24 aprile la Francia sceglierà il suo nuovo presidente. Dopo il primo turno, al ballottaggio ci sono Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra “Rassemblement National”, ed Emmanuel Macron, presidente uscente. Proprio Macron pare che stia lavorando per avere un alleato in più nella sua corsa per tornare all’Eliseo: Kylian Mbappé, che in Francia è inevitabilmente un idolo assoluto. Il presidente coltiva da tempo un rapporto personale con l’attaccante del Paris Saint-Germain: dopo essersi conosciuti nel 2018 a una cena per lo sviluppo dell’Africa attraverso lo sport, un evento durante il quale Mbappé – all’epoca appena 19enne – colpì il presidente francese per maturità ed eloquenza. Da quel momento si scambiano chiamate e messaggi, e non solo su temi sociali, ma anche calcistici.

Secondo quanto rivelato da RTL France infatti, Macron starebbe da tempo cercando di convincere l’attaccante a rinnovare il suo contratto con il Psg, in scadenza il prossimo giugno. L’addio di Mbappé sembra una decisione ormai presa da tempo – e tutti gli indizi e tutte le strade portano inevitabilmente a Madrid, sponda Real – ma il presidente uscente sta spingendo sul suo forte senso di comunità. Mbappé ha ormai assunto da tempo la statura di una vera e propria icona nazionale, specialmente per i più giovani: il suo appello dello scorso giugno a vaccinarsi per prevenire le forme gravi di Coronavirus e mettere un freno ai contagi, arrivato su Instagram dopo richiesta diretta di Macron, è stato importante per dare un impulso alla campagna vaccinale, che in Francia è stata tra le più complicate d’Europa. A due anni dalle Olimpiadi di Parigi, poi, la permanenza di Mbappé in Ligue 1 potrebbe significare poi un’ulteriore spinta non solo al mondo del calcio, ma all’intero movimento sportivo francese.

Mbappè dal canto suo non ha mai manifestato un chiaro impegno o uno schieramento di natura politica. Ora però c’è chi, nello staff di Macron, si aspetta una sua presa di posizione in vista del ballottaggio. Magari un appello ad andare a votare, in modo da provare a scrostare quell’astensionismo che resta il peggior nemico di Macron. E che ha toccato la quota del 26,2% al primo turno, il dato più alto degli ultimi vent’anni in Francia. In ogni caso, in vista del ballottaggio, i sondaggi danno il presidente avanti rispetto a Le Pen: 55% contro 45%. Magari Mbappé potrebbe diventare un’arma elettorale, e chiudere definitivamente i giochi.