Come è nato il cucchiaio di Karim Benzema

Il centravanti del Real Madrid veniva da due rigori sbagliati contro l'Osasuna. E ha scelto il modo più spettacolare per invertire la tendenza.

Il rigore di Karim Benzema a dieci minuti dalla fine di Manchester City-Real Madrid 4-3 è già passato alla storia. Era inevitabile, perché il centravanti francese ha scelto di tentare una delle giocate più irriverenti e anche rischiose che siano mai state inventate, per di più in un momento decisivo di una partita bellissima, che la sua squadra aveva già rimesso in piedi per due volte, contro un avversario fortissimo. Basta fare una ricerca veloce su internet per capire che lo scavetto, il cucchiaio, il pallonetto con cui Benzema ha battuto Ederson è già diventato un momento di culto: la Zeit ha scritto che quello di Benzema è «il rigore più cool degli ultimi anni»; per il New York Times Benzema ha tirato «languidamente e con sicurezza»; per il Guardian la palombella di Karim è «un delicato arco sulla figura prona del portiere avversario»; So Foot, invece, esce per un attimo dal mondo del calcio: «Se Charles Leclerq guidasse una Karim Benzema, sarebbe campione del mondo». Insomma, ci sono aggettivi e definizioni e metafore per tutti i gusti.

La sorpresa per questa scelta estrema di Benzema nasce anche dal fatto che il suo rapporto con i rigori non è mai stato controverso come in questo momento, come in questa stagione. Parlano i numeri: prima del cucchiaio a Ederson, il centravanti del Real Madrid aveva sbagliato quattro penalty su undici tentativi, tra l’altro gli ultimi due errori – dovuti ad altrettante parate del portiere avversario – erano arrivati nel corso della stessa partita, quella contro l’Osasuna in Liga. Visto il suo rendimento praticamente perfetto, 41 reti in altrettante gare di tutte le competizioni, si poteva e si può dire che i rigori sono stati l’unico punto debole di questo meraviglioso attaccante, negli ultimi tempi.

Ed è proprio per questo che è nata l’idea di fare il cucchiaio a Ederson in uno dei momenti più importanti della stagione. È stato lo stesso Benzema a raccontarlo, a spiegarlo dopo la fine della partita contro il City: «Evidentemente i portieri hanno studiato i miei rigori, il mio modo di calciarli. Dovevo cambiare strategia, e l’ho fatto. È stata una scelta di sangue freddo». Anche Carlo Ancelotti ha confermato la versione di Benzema: «Non aveva tirato bene nelle ultime occasioni, e allora ha optato per una soluzione diversa. L’aveva provata in allenamento, ma non sapevo che l’avrebbe fatto anche qui. Per fare un cucchiaio nella semifinale di Champions League, per farlo quando la tua squadra è sotto di un gol, ci vogliono coraggio e un gran carattere». Bisogna essere Karim Benzema, per dirla brutalmente, ma anche realisticamente.