Nessuno vuole fare il pasillo al Real Madrid

Atlético Madrid e Manchester City hanno già detto no alla guardia d'onore per i campioni di Spagna.

Un doveroso tributo per alcuni, un’umiliazione per altri. Si tratta del cosiddetto pasillo, la guardia d’onore, il corridoio di applausi che storicamente viene riservato ai campioni della Liga nella partita successiva alla vittoria matematica del campionato. Una vecchia usanza che in questi giorni è tornata al centro del dibattito calcistico, visto che il Real Madrid ha conquistato il titolo nazionale con quattro giornate di anticipo e nella prossima partita affronterà l’Atlético Madrid al Wanda Metropolitano. Dove, ovviamente, non tutti saluterebbero con gioia l’omaggio al Real Madrid campione di Spagna. Nei giorni scorsi, Oblak e Giménez – due dei capitani dell’Atlético – si erano espressi in maniera chiara sulla loro indisponibilità a partecipare al pasillo: Oblak aveva detto di «non apprezzare l’idea di fare una guardia d’onore al Real», mentre Giménez ha chiamato in causa i tifosi dell’Atlético: «Non ho problemi a congratularmi con il Real, ma ho anche rispetto per chi sarà sugli spalti del Wanda Metropolitano».

Alla fine ci ha pensato la dirigenza dell’Atlético, con un comunicato ufficiale, a definire un volta per tutte – e in maniera negativa – la questione: «Alcuni vorrebbero convertire quello che è nato come un gesto di riconoscimento per i campioni di Liga in un tributo pubblico che i rivali devono pagare, un tributo impregnato dal profumo dell’umiliazione. In nessun caso, quindi, l’Atlético Madrid collaborerà a questo tentativo di dimenticare i veri valori dello sport per incoraggiare tensioni tra i tifosi. L’Atlético è il campione di Liga uscente. Qualcuno ricorda qualche polemica sul fatto che avrebbe dovuto ricevere una guardia d’onore dal suo primo rivale dopo aver vinto il titolo? No, perché non c’è stato dibattito». In effetti lo scorso anno l’Atlético ha vinto il titolo all’ultima giornata, e non ha ricevuto il pasillo nella prima gara della nuova stagione, contro il Celta Vigo. Ha dovuto aspettare la gara del secondo turno, contro l’Elche. In ogni caso, se ne è parlato pochissimo. Probabilmente la decisione dei Colchoneros è una vendetta per quanto avvenne nel 2014: anche allora l’Atleti vinse il titolo e poi affrontò il Real di Ancelotti nella finale di Lisbona, quella che avrebbe consegnato la Décima al Madrid, solo che non ricevette alcuna guardia d’onore. Il Real si giustificò dicendo che si trattava di una finale europea, e che quindi la Uefa non avrebbe permesso di cambiare i protocolli prepartita.

Tutto potrebbe quindi ridursi a una scaramuccia tra club rivali, e invece la discussione ha varcato i confini spagnoli. Ed è atterrata in Champions League. Questa sera, infatti, il Manchester City affronterà il Real Madrid al Bernabéu per la semifinale di ritorno, e qualcuno si è chiesto se i giocatori di Guardiola avrebbero potuto omaggiare i neo-campioni di Spagna con un pasillo. La domanda è stata posta al tecnico del City in conferenza stampa da un giornalista spagnolo di Movistar, e Pep è sembrato piuttosto confuso: «Non ho opinioni riguardo al pasillo, in questo momento il mio pensiero principale è la Champions League», ha detto, credendo che fosse una domanda sul fatto che l’Atlético ha deciso di non omaggiare i vincitori della Liga. Quando il giornalista gli ha chiesto chiaramente se i suoi giocatori avrebbero fatto il pasillo al Real Madrid, Guardiola ha detto che «questa è una decisione che verrà presa dalla Uefa». Insomma, un modo elegante per dire che no, neanche il Manchester City farà la guardia d’onore ai campioni di Spagna.