I Rangers Glasgow sono arrivati in finale di Europa League con una squadra costata pochissimo

Tanti parametri zero, alcuni acquisti a basso costo e una sola operazione oltre i tre milioni di euro.

Dieci anni dopo il fallimento che li ha costretti a ripartire dalle serie inferiori della piramide scozzese, i Rangers Glasgow sono in finale di Europa League. Nel corso della semifinale di ritorno contro il Lipsia, vinta per 3-1, i seggiolini di Ibrox Park tremavano. Ma sul serio, non è un modo di dire. Del resto era inevitabile: più di 50mila persone saltavano e cantavano, sfogando la rabbia per questi anni così difficili, dopotutto parliamo di una delle società più importanti del Regno Unito che ha rischiato di sparire ed è dovuta ripartire dalla quarta divisione. Molti fan altre avevano gli occhi lucidi per l’emozione della lunga risalita coronata da questa impresa: il ritorno in massima serie è arrivato nel 2016, dopo quattro anni di inferno, poi cinque anni dopo è arrivata una nuova vittoria nella Scottish Premier League, con Steven Gerrard in panchina. E con i rivali storici del Celtic che speravano di raggiungere il decimo titolo e invece sono rimasti indietro di venti punti.

I Rangers di oggi sono una squadra costruita nel tempo, e senza grossi investimenti societari. Secondo i dati raccolti da Transfermarkt infatti, l’undici titolare che ha raggiunto la finale contro l’Eintracht Francoforte è costato solamente 13,65 milioni di euro. Questa cifra così bassa è frutto anche del cambio in panchina avvenuto a novembre, quando Steven Gerrard – che non ha resistito al richiamo della Premier e dell’Aston Villa – è stato sostituito da Giovanni van Bronckhorst, ex terzino olandese già calciatore a Ibrox Park. Van Bronckhorst, per esempio, ha riscoperto e ha ricominciato a utilizzare Calvin Bassey, arrivato a parametro zero nel 2020 dalle giovanili del Leicester e vera rivelazione dell’ultimo campionato: il centrale inglese di origini nigeriane è bravissimo quando si tratta di uscire in progressione palla al piede, ma ha anche un recupero veloce in caso di ripartenza avversaria. Una dote fondamentale per il gioco dei Rangers, che si basa sul pressing e su un baricentro molto alto, per cercare di recuperare il pallone nella metà campo avversaria.

Anche il portiere Allan McGregor, 40 anni compiuti a fine gennaio, è arrivato a parametro zero: è cresciuto nei Rangers e ha anche difeso la porta della squadra protestante di Glasgow per diversi anni, fino al fallimento del 2012, per poi tornare a casa prima della stagione 2018/19. Davanti a lui, accanto a Bassy, c’è Connor Goldson, acquistato per 3,4 milioni dal Brighton quattro anni fa e che ora vale più del doppio. I terzini della difesa a quattro sono le vere armi di Van Bronckhorst, anche perché stazionano costantemente nella metà campo avversaria, anche con compiti diversi: a destra c’è James Tavernier, il capitano e uomo-simbolo della squadra, che conta addirittura 16 gol e 16 assist in stagione ed è capocannoniere (con sette marcature) dell’Europa League; a sinistra c’è  Borna Barisic è un giocatore molto più difensivo, che ha raccolto “soltanto” tre assist in stagione dopo essere stato pescato in Croazia nell’Osijek. Combinando il prezzo di entrambi, si arriva a tre milioni di euro di investimento: 250mila euro per Tavernier, 2,5 milioni per Barisic.

A centrocampo un’altra delle scoperte di van Bronckhorst si chiama John Lundstram, mediano arrivato in estate da svincolato e che di solito ha compiti quasi esclusivamente difensivi, ma che nella notte magica contro il Lipsia ha realizzato il gol del 3-1 che è valso la finale di Europa League. Ai lati di Lundstram ci sono due mezzali arrivate anch’esse a prezzo di saldo: Ryan Jack (a zero) e Glen Kamara (55mila euro al Dundee), autore della rete 2-1 contro il Lipsia. L’investimento più alto la società lo ha fatto in attacco: Ryan Kent è arrivato dal Liverpool nel 2019, ed è costato 7,5 milioni di euro. Accanto a lui di solito si alternano Joe Aribo, attaccante nigeriano arrivato a parametro zero nel 2019, e Scott Wright, acquistato dall’Aberdeen per 200mila euro. Certi nomi e certe cifre sono eloquenti, in effetti era davvero difficile pensare che una squadra del genere potesse arrampicarsi fino alla finale di Europa League. E invece i Rangers, dopo l’eliminazione estiva nei playoff di Champions League – contro il Malmö – sono riusciti a superare un girone con Alaskert, Lione e Sparta Praga, e poi a eliminare, una dopo l’altra, il Borussia Dortmund, la Stella Rossa, lo Sporting Braga e infine il Lipsia.