Il campionato belga ha un problema con gli sponsor di scommesse

Il governo ha deciso di vietarli, ma i club sono in crisi economica e non vogliono rinunciare a queste entrate.

Il campionato belga vivrà un finale ad altissima tensione, merito anche della formula in doppia fase: la regular season si è conclusa con l’Union Saint-Gilloise in testa alla classifica e con sette punti di vantaggio sul Bruges, solo che nel girone di playoff le distanze sono state già annullate, visto che le squadre si portano indietro solo la metà dei punti conquistati durante la stagione e che il primo scontro diretto in vetta è stato vinto proprio dal Bruges. Mancano tre partite alla fine e tutto può succedere, ma nel frattempo un provvedimento governativo ha messo un po’ in agitazione l’intero sistema: il ministro della Giustizia, Vincent Van Quickenborne, ha infatti emesso un decreto reale per vietare la pubblicità da parte di aziende che operano nel settore del gioco d’azzardo. Il dispositivo dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2025, e quindi da allora anche i club di Jupiler Pro League non potranno più esporre loghi di agenzie di betting sul proprio kit di gioco.

Il comitato della Pro League ha richiesto la convocazione di «una conferenza urgente» per discutere il problema, visto che le perdite stimate sarebbero superiori ai dieci milioni di euro: una cifra che sembra irrisoria, ma che invece è piuttosto rilevante in un ecosistema in cui i ricavi commerciali complessivi si aggirano intorno ai 75 milioni di euro. Secondo Lorin Pays, CEO della lega, «questo provvedimento avrà delle ripercussioni pesanti su tutto il calcio belga: circa il 12% di tutte le sponsorizzazioni sono legate al mondo del gioco d’azzardo». Un dato ancor più importante è quello che riguarda il numero di società che hanno contratti di sponsorizzazioni con agenzie di scommesse: sono 16 su 18. Le uniche due squadre che non incassano soldi dal settore del betting sono il Beerschot e l’Eupen: le loro proprietà arrivano da Arabia Saudita e Qatar, quindi espressione diretta di due Paesi in cui giocare d’azzardo è severamente vietato per motivi religiosi. Un altro aspetto importante riguarda i diritti tv: in questo momento l’emittente che ha investito di più (103 milioni di euro) per i diritti di trasmissione della Jupiler Pro League è Eleven Sport. Secondo il quotidiano belga HLN, parte di questa cifra arriva dalla rivendita di alcuni pacchetti a Bwin, che è autorizzato a trasmettere alcune gare in streaming e gli highlights di tutte le partite. Bwin, però, è prima di tutto un’agenzia di scommesse, e quindi potrebbe decidere di non investire più nel campionato belga nel caso in cui le fosse vietato di fare pubblicità.

Il problema più grave, però, riguarda la sostenibilità di un sistema che è già in crisi. Pays ha spiegato che «le società del campionato belga sono in rosso per oltre 100 milioni di euro, a cui dovranno aggiungersi ulteriori 50 milioni di perdite legati alla riforma del sistema previdenziale e fiscale. Se il governo dovesse davvero insistere nel voler vietare le sponsorizzazioni legate al betting, i club potrebbero uscirne distrutti». Da parte sua, il governo giustifica questo suo provvedimento adducendo la volontà di proteggere i tifosi belgi dai rischi legati alle ludopatie, esattamente come avvenuto in Italia e in Inghilterra per provvedimenti analoghi, che però non hanno risolto del tutto il problema, visto che le agenzie di scommesse continuano a far pubblicità, a volte in maniera indiretta.