La carriera stranissima di Rafael Santos Borré

L'Atlético Madrid l'ha acquistato e non l'ha mai fatto giocare, poi l'ha perso a parametro zero un anno fa.

Il gol del pareggio e poi il rigore che ha deciso la lotteria della finale di Europa League: Rafael Santos Borré è inevitabilmente il calciatore del momento, ovviamente insieme al suo compagno Kevin Trapp – autore di un intervento decisivo a pochi secondi dalla fine dei supplementari e poi bravissimo a deviare il rigore di Ramsey. Per arrivare a questo punto della sua carriera, il 26enne attaccante colombiano ha vissuto un percorso tortuoso, strano, anzi in questo caso si può tranquillamente utilizzare il superlativo stranissimo: dopo gli esordi nel Deportivo Cali, Borré viene acquistato dall’Atlético Madrid, con cui nel 2015 firma un contratto di sei anni. Eppure con i Colchoneros non riuscirà mai a esordire in gare ufficiali: per la prima stagione resta in prestito al Deportivo, poi un anno dopo la sua esperienza con Simeone si limita al ritiro precampionato, alla comparsata in due amichevoli – uno spezzone contro il Numancia e una gara da titolare nella tournée australiana – e infine ai saluti, visto che viene ceduto in prestito al Villarreal.

Il Submarino Amarillo, nella stragrande maggioranza dei casi, è una squadra che offre il contesto migliore perché un talento possa esprimersi al meglio delle sue qualità. Questa magia non funziona per Santos Borré, che non va oltre nove presenze da titolare in tutte le competizioni – di cui solo una in Liga – e quattro gol complessivi, due contro l’Osasuna in campionato e due in Europa League, nel corso delle partite contro Steaua Bucarest e Roma. L’esperienza in Spagna è a dir poco fallimentare, e così l’Atlético decide di cedere la metà del suo cartellino al River Plate per una cifra che permette di rientrare almeno in parte dell’investimento iniziale: 3,5 milioni di euro, ovvero 1,5 milioni in meno rispetto alla cifra versata nel 2015 al Deportivo Cali.

Come spiega anche Diario As, l’Atlético ha scelto di tenere il controllo sul cartellino di Santos Borré in modo da poter recuperare ancora qualcosa nel caso di una sua esplosione, anche se tardiva. Eppure non è andata esattamente così: in Argentina, infatti l’attaccante colombiano gioca con continuità ed è tra i protagonisti della vittoria di alcuni trofei importanti, primo tra tutti – ovviamente – la storica Copa Libertadores 2018, quella conquistata ai danni del Boca Juniors nel Superclásico giocato a Madrid per questioni di ordine pubblico. Tutto merito dell’incontro con Gallardo, un tecnico che, stando alle parole di Borré, «con i suoi consigli mi ha restituito l’ambizione di voler vincere, di competere, di non accontentarmi mai, di volere sempre di più». Una volta scaduto il suo contratto, nell’estate 2021, l’allenatore del River ha annunciato che «Rafa è un giocatore importante che sta per scegliere il suo futuro, e c’è sempre una sensazione di tristezza quando avvengono queste cose». Difficile dargli torto, visto e considerato che parliamo del capocannoniere assoluto dell’intera era-Gallardo, di un attaccante capace di segnare 56 gol in 148 partite ufficiali.

Eppure, nonostante tutto, l’Atlético non ha presentato nessuna proposta di rinnovo, mentre nel frattempo il River ovviamente non poteva competere con l’offerta arrivata dall’Eintracht Francoforte. Così la squadra tedesca si è ritrovata nelle condizioni di prendere un giocatore di grande valore non solo tecnico – secondo Transfermarkt il suo cartellino costava 17 milioni al momento dello svincolo – e che ha saputo imporsi subito nel calcio tedesco: 45 gare complessive, di cui 41 da titolare, con otto assist e 12 gol realizzati. Tra questi, ci sono tutti quelli decisivi per la vittoria dell’Europa League e per il conseguente accesso in Champions League: Borré ha infatti segnato contro il Barcellona e contro il West Ham prima dell’exploit della finale di Siviglia. Il fatto che la serata più importante e bella della sua carriera l’abbia vissuta in Spagna, laddove non era stato compreso, né tantomeno atteso per il tempo giusto, avrà reso tutto ancora più significativo, ancora più dolce, per lui.