Mike Maignan è stato il miglior portiere nelle cinque leghe top

La sua percentuale di parate è superiore a quella di Courtois e Alisson.
di Redazione Undici 27 Maggio 2022 alle 11:44

Quando l’estate scorsa Gianluigi Donnarumma ha scelto di non rinnovare il proprio contratto con il Milan per firmare con il Psg, più di qualche tifoso rossonero si è messo le mani tra i capelli. Uno dei più grandi talenti del calcio italiano se ne era andato proprio quando la squadra stava cercando di fare il salto di qualità, tornando protagonista sia in Italia che in Europa. Le possibilità che il contraccolpo potesse essere forte erano alte. Ma in quel momento si è vista la visione, di mercato e progettuale, di Paolo Maldini e Ricky Massara. Piuttosto che piangersi addosso, i due dirigenti rossoneri sono andati ad acquistare in Francia il portiere che aveva appena vinto un’incredibile e insperato scudetto da protagonista con il Lille: Mike Maignan. Un estremo difensore che si era già affermato in patria, che era da tempo nel giro della Nazionale francese, ma che comunque poteva rappresentare un’incognita, specialmente con un’eredità pesante come quella di Donnarumma sulle spalle.

Maignan invece non solo non ha fatto rimpiangere Gigio, ma è stato tra gli assoluti protagonisti del diciannovesimo scudetto del Milan, conquistato all’ultima giornata distanziando l’Inter di due punti. La sua straordinaria stagione è rimasta impressa nella mente di chi ha seguito le partite del Milan, ma è stata fotografata anche da una speciale classifica stilata da Transfermarkt: il francese è il portiere che ha fatto più parate tra tutti i cinque campionati top d’Europa, vale a dire Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1. Maignan ha messo insieme una percentuale di interventi pari all’81,3% rispetto ai tiri concessi e che erano diretti nello specchio della porta. Al secondo posto c’è José Sá del Wolverhampton (79.3%) e al terzo colui che si è giocato il posto proprio con Donnarumma al Psg per tutta la stagione, vale a dire Keylor Navas (78,9%). Un altro “italiano” si trova invece a un passo dal podio: Samir Handanovic. Il portiere dell’Inter ha una percentuale di tiri parati pari al 78,5%, e precede Bono del Siviglia (77,6%) e Walter Benítez del Nizza (77,5%), rispettivamente al quinto e sesto posto.

Scorrendo ancora la classifica, al settimo posto troviamo il portiere del Napoli, David Ospina, che in stagione ha compiuto il 76,9% di parate su tiri nello specchio. Dopo di lui David Raya del Brentford (76,8%) e il numero uno del Real Madrid, Thibaut Courtois (76,7%). Al decimo posto Alexsander Nübel del Monaco, con una percentuale di parate del 76,3%, seguito da Giorgi Mamardashvili del Valencia (75,7%) e dal portiere del Liverpool Alisson (75,3%), che domani sera a Parigi si giocherà la finale di Champions League proprio contro il Real Madrid di Courtois. Gli ultimi tre posti della top 15 sono occupati da Jonas Omlin del Montpellier (75,2%), da Jeremias Ledesma del Cadice (74,8%) e da Wojciech Szczesny, portiere della Juventus, che in stagione ha raccolto una percentuale di parate pari al 74,3%, e condivide il quindicesimo posto in classifica con il numero uno dello Stade Reims, Predrag Rajkovic.

>

Leggi anche

Calcio
Il successo del brand Napoli, intervista a Valentina De Laurentiis
La scelta mai vista prima dell'autoproduzione, una nuova brand identity, un rapporto sempre più stretto con le tradizioni e la cultura della città: è così che il club azzurro è diventato un modello, anche per il modo in cui si racconta.
di Alfonso Fasano
Calcio
Il Bayern Monaco ha già il suo nuovo fenomeno di 17 anni, si chiama Lennart Karl e sembra davvero molto forte
Due eurogol in tre giorni per gridare il suo nome al grande calcio: difficile pensare a un'entrata in scena migliore.
di Redazione Undici
Calcio
La Premier League ha fissato una sola partita per il Boxing Day 2025, scrive il Times
Una delle tradizioni più antiche e più amate del calcio inglese è rimasta "ingolfata" in un calendario sempre più asfissiante.
di Redazione Undici
Calcio
Il progetto della Juventus non sta funzionando, questo è chiaro, ma anche Tudor ha le sue colpe
L'esonero nasce dal fatto che la squadra bianconera non sia mai stata adatta alle idee del tecnico croato. Che però, in ogni caso, non ha mai dato l'impressione di poter invertire davvero la rotta.
di Francesco Gottardi