Negli ultimi dieci anni, il Monaco ha incassato un miliardo di euro grazie al calciomercato, grazie alle cessioni dei suoi pezzi più pregiati. Un ciclo che sembra destinato a non interrompersi mai, vista la natura stessa, la politica manageriale, la capacità del club monegasco di scovare e allevare quelli che poi sono destinati a diventare i migliori giocatori d’Europa – l’ultimo prodotto, in questo senso, è Aurélien Tchouamení, appena passato al Real Madrid. Applicando questa strategia di individuazione e valorizzazione e capitalizzazione del talento, è difficile vincere. Tranne quando un gruppo di aspiranti campioni, seppur giovani, si dimostra in grado di competere subito per i traguardi più importanti. Al Monaco è successo nella stagione 2016/17: in panchina c’era Leonardo Jardim, tecnico portoghese dalle idee spiccatamente offensive; in campo c’erano tantissimi giocatori di qualità superiore, per esempio la coppia d’attacco composta da Falcao e Mbappé, e poi Fabinho, Glik, Mendy, Moutinho, Bernardo Silva, Bakayoko, Lemar. Anche i comprimari le riserve erano di buon livello: Subasic, Raggi, Jemerson, Sidibé, Dirar, Germain, Diallo.
Quel Monaco riuscì a vincere il campionato nonostante la presenza del Psg, e con un ruolino di marcia spaventoso: 30 vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte in 38 partite. E, soprattutto, raggiunse la semifinale di Champions League – persa contro la Juventus – battendo per due volte il Tottenham nella fase gironi, e poi eliminando Manchester City e Borussia Dortmund tra ottavi e quarti di finale. Tutto questo avvenne grazie un gioco scintillante e aperto, forse anche eccessivo, se vogliamo, visto che a fine anno la squadra di Jardim accumulò 159 gol segnati e 74 subiti in 63 gare complessive di tutte le competizioni.
Ecco, da oggi l’era di quella squadra è ufficialmente finita. Cioè, in realtà era già finita da un pezzo, solo un calciatore presente in quella rosa era ancora in organico: Djibril Sidibé. Lo stesso Sidibé che, a 29 anni, ha deciso di lasciare il Principato alla scadenza naturale del suo contratto. Prima di lui avevano già salutato tutti gli altri: Mbappé è andato al Paris Saint-Germain pochi mesi dopo quel fantastico exploit, esattamente come Bernardo Silva, Mendy (entrambi finiti al Manchester City), Bakayoko (passato al Chelsea) e Germain, accasatosi al Marsiglia; un anno dopo, nel 2018, è toccato a Fabinho (trasferitosi al Liverpool), a Lemar (passato all’Atlético Madrid) e a Moutinho, unitosi ai Wolves. Tra il 2019 e il 2021 la diaspora si è completata: Raggi si è ritirato, Falcao e Subasic sono stati svincolati, Jemerson è tornato in Brasile, Glik è passato al Benevento. In realtà anche lo stesso Sidibé aveva già lasciato Monte Carlo per una stagione (2019/20) in prestito all’Everton, ma poi era tornato a casa. Ora che ha deciso di non rinnovare il contratto con il Monaco, esattamente come ha fatto Cesc Fàbregas, non c’è più alcun legame con l’indimenticabile stagione di cinque anni fa.