Chi sventolerà la bandiera arcobaleno ai Mondiali in Qatar rischierà undici anni di galera

Il simbolo della comunità LGBTQIA+ non sarà accettato durante le gare di Coppa del Mondo, ha detto un portavoce del torneo.

Continuano a rincorrersi delle notizie piuttosto inquietanti rispetto a ciò che succederà ai Mondiali in Qatar, in programma tra il 21 novembre e il 18 dicembre di quest’anno. Dopo la disposizione del Comitato Supremo per cui il sesso occasionale sarebbe stato perseguito penalmente, visto che «il Qatar è un paese conservatore e le manifestazioni pubbliche di affetto sono disapprovate indipendentemente dall’orientamento sessuale», ora è arrivato un altro annuncio abbastanza significativo: secondo quanto riportato da alcuni media spagnoli, tra cui l’autorevole quotidiano El Mundo, uno dei portavoce ufficiali del comitato organizzativo – Nasser Al-Khater – ha detto che la bandiera arcobaleno sarà un simbolo bandito dagli stadi che ospiteranno le gare dei Mondiali. Per chi trasgredisce questa regola, le pene saranno davvero severissime: «Chiunque porterà e sventolerà la bandiera arcobaleno durante la prossima Coppa del Mondo sarà arrestato e processato, e la pena detentiva andrà dai sette agli undici anni».

Il motivo di questa scelta riguarda la matrice religiosa del governo dell’emirato: «Il Qatar è un Paese islamico, e quindi la sua religione, le sue credenze e la sua cultura devono essere rispettate da chi viene ospitato qui». Ovviamente Nasser Al-Khater ha pronunciato queste parole perché in Qatar – Paese in cui vige la legge islamica – l’omosessualità è considerata un reato, e quindi anche esporre il simbolo universale della comunità LGBTQIA+ diventa automaticamente un atto perseguibile dalla legge. Ora sarà interessante capire la reazione e la risposta della Fifa, così come delle altre istituzioni e degli stessi tifosi, a questo assurdo divieto della libertà di espressione.