È ricomparsa su Twitter la squadra di calcio con cui Berlusconi voleva vincere le elezioni del 2013

Era la Partita della Libertà, con Berlusconi in attacco contro la coppia gol Monti-Merkel.

A causa dell’inattesa e improvvisa caduta del Governo Draghi, l’Italia è improvvisamente piombata nella campagna elettorale per le elezioni politiche, che si terranno il prossimo 25 settembre. Forse è per questo che, come per magia, è ricomparsa su Twitter una vecchia grafica elettorale del Popolo delle Libertà, il partito-coalizione con cui Silvio Berlusconi provò a farsi rieleggere come Presidente del Consiglio alle politiche del 2013. La situazione politica era molto simile a quella vissuta fino a poche settimane fa con Draghi a Palazzo Chigi: un’Italia provata dalla crisi economica e istituzionale venne affidata a un governo presieduto da un tecnico – Mario Monti – che attuò una lunga serie di provvedimenti atti a contenere l’emergenza.

È una cosa che si legge nelle pieghe della grafica in questione, che trovate sotto: i creativi del PdL si immaginarono una partita di calcio tra due squadre molto distanti tra loro, una composta da tutti i nemici di Berlusconi e una composta invece dalle promesse elettorali dell’ex Presidente del Consiglio – che, ricordiamolo, si era dimesso insieme con il suo Governo la sera del 12 novembre 2011, dopo l’approvazione della Legge di stabilità 2012. Quindi questa Partita della Libertà si giocava tra la squadra Azzurra, composta da giocatori come Meno Tasse, Trasparenza, Equitalia Giusta, Detassazione Aumenti e Rimborso Imu, e la squadra Rossa, in cui militano Giannino, Vendola, Casini, Fini, Prodi, Montezemolo, Grillo, Ingroia, Bersani, Monti e Merkel.

Non sfuggano le tantissime chicche che si leggono tra le righe di queste due formazioni: intanto il fatto che gli Azzurri siano schierati con il 4-3-1-2 – il modulo di gioco storicamente amato da Silvio Berlusconi dirigente sportivo e presidente del Milan – e che lo stesso Berlusconi sia l’unico essere vivente in squadra, ovviamente schierato in attacco accanto a Rimborso Imu; allo stesso modo, si noti come i Rossi siano invece disposti in campo secondo il sistema 3-5-2, che per Berlusconi era una specie di incubo tattico. Tra i nemici del candidato premier del PdL c’erano ovviamente Mario Monti e Angela Merkel schierati in avanti, mentre in difesa, come braccetto di sinistra, c’era Gianfranco Fini, ex alleato di Berlusconi esautorato nel 2010 dalla coalizione di Centro-Destra dopo lo storico litigio consumatosi a Roma, all’auditorium della Conciliazione, quando Fini pronunciò la storica frase Che fai, mi cacci? durante il discorso di Berlusconi. E poi va spiegata la presenza di Luca Cordero di Montezemolo: nel 2013, l’ex presidente della Ferrari decise di dichiarare il suo appoggio politico – attraverso il movimento centrista Italia Futura – alla coalizione Con Monti per l’Italia. Non andò benissimo: Con Monti per l’Italia ottenne il  il 10,56% dei voti alla Camera e il 9,13% al Senato.

In realtà quelle elezioni non andarono bene per nessuno, se non per il MoVimento 5 Stelle, capace di raccogliere il 25,56% delle preferenze alla Camera e il 23,80%, poco distante dalle percentuali accumulate dalla coalizione di Centro-Sinistra (Italia Bene Comune) e di Centro-Destra. Vennero fuori la vittoria-non vittoria di Bersani, allora segretario del PD, la prima influenza di Beppe Grillo e dei suoi uomini sul Parlamento Italiano, il Governo Letta e poi quello presieduto da Matteo Renzi. Entrambi non erano nella squadra dei Rossi, ma nella prossima Partita della Libertà potrebbero esserci, eccome. Schierati in attacco, magari accanto a Mario Draghi e Giuseppe Conte. Negli Azzurri, invece, Berlusconi potrebbe essere in coppia con Un Milione di Alberi, e non sarebbe niente male.