Manuel Akanji sa fare le moltiplicazioni complesse in un istante

Il nuovo difensore del Manchester City è un'impressionante calcolatrice umana.

L’ultimo acquisto del Manchester City nella sessione di calciomercato che si è appena conclusa è stato Manuel Akanji: difensore centrale di 27 anni, e del Borussia Dortmund, Akanji ha origini nigeriane ma è nato in Svizzera e ha passaporto elvetico; era arrivato in Germania – dal Basilea – quattro anni fa e con la Nazionale ha partecipato agli ultimi Europei e agli ultimi Mondiali. Il City l’ha acquistato perché si tratta di un centrale potenzialmente perfetto per il gioco di Guardiola: ha una buona fisicità, è preciso e anche tosto in marcatura, ma sa anche giocare il pallone da dietro con qualità e intelligenza. Il Borussia ha incassato 18 milioni di euro per il suo cartellino, poco di in meno rispetto alla cifra investita per acquistarlo –  21,5 milioni.

Oltre che per le sue doti e la sua buona esperienza internazionale, è probabile che Guardiola si sia innamorato di lui anche per un’altra dote. Che con il calcio non c’entra assolutamente nulla, ma che funziona benissimo in interviste e trasmissioni televisive. Manuel Akanji, infatti, è un’impressionante calcolatrice umana, è uno di quei fenomeni matematici in grado di eseguire operazioni complesse in pochi istanti, come se fosse la cosa più semplice del mondo. In pratica, lui è in grado di moltiplicare numeri di due cifre prima che le altre persone riescano anche solo a scriverle sulla calcolatrice. A questo link c’è un primo esempio informale, sul campo di allenamento del Dortmund, accanto a lui c’è un suo compagno di squadra – Sergio Gómez, anche lui nel frattempo finito al Manchester City – con una calcolatrice che lo guarda con aria stranita ogni volta che lui riesce a risolvere una moltiplicazione complessa in un secondo, o anche meno. Qui, invece, c’è la stessa dinamica riprodotta nel corso di una trasmissione della tv tedesca, ma con sottotitoli in inglese:

La cosa più interessante di questo video è quando Akanji spiega che fare quello che fa «è facile», ma soprattutto il momento in cui racconta come e quando è nata questa sua capacità matematica: «In realtà mi sono allenato molto: fin da quando andavo a scuola ho sempre avuto una grande passione per i numeri, per la matematica. Io mi preparavo, la mia insegnante organizzava delle gare in classe e io vincevo sempre». Anche questa, in fondo, è competitività sportiva.