Bob Sinclair non sopporta più “Pioli is on fire”

La canzone-tormentone dello scudetto milanista ha messo a dura prova la pazienza del dj.

È senza dubbio il tormentone del diciannovesimo scudetto milanista: il coro “Pioli is on fire” ha accompagnato i mesi del rush finale della scorsa stagione dei rossoneri, per rendere merito a un allenatore che, da più parti, è stato indicato insieme al duo dirigenziale Maldini-Massara come l’artefice della rinascita sportiva del Milan. Sulle basi di “Freed from desire”, brano dance anni Novanta di Gala che ha conosciuto una nuova impetuosa popolarità proprio nel calcio, grazie ai tifosi nord-irlandesi che a Euro 2016 cantavano “Will Grigg’s on fire” (preso in prestito, a loro volta, dai fan del Wigan, l’allora club di Grigg), il tifo rossonero ha trovato l’inno perfetto per celebrare in grande stile la Serie A conquistata a undici anni dall’ultima volta.

Dallo stadio, “Pioli is on fire” si è propagata un po’ ovunque, fino in vacanza e nelle discoteche dove “Freed from desire” continua a essere uno dei pezzi più suonati dai dj. Come Bob Sinclair, che a proprie spese ha imparato come il pubblico italiano storpiasse in onore di Pioli le parole originali del pezzo: alcuni video diffusi nei mesi passati immortalano come il dj francese rimanga spiazzato di fronte a quella versione, facendo la fine del meme di John Travolta disorientato in Pulp Fiction. Adesso, pure Bob Sinclair conosce “Pioli is on fire”, ma ne è davvero stufo: in un video diffuso sui social, lo si vede scuotere la testa e fare no con le dita.