I tifosi del Brasile stanno boicottando il giallo perché associato all’estrema destra

Il colore-simbolo della Seleção è stato adottato dal presidente Bolsonaro come rappresentativo del suo versante politico.
di Redazione Undici

Se c’è un colore che, più di tutti, è associato alla maglia del Brasile e alla sua storia gloriosa è il giallo: dal 1953 è la tonalità predominante sulle casacche dei calciatori, dopo aver preso il posto del bianco indossato anche nell’atroce delusione del Maracanazo. Mentre la Nazionale di Tite continua a gonfie vele la sua marcia di avvicinamento verso il Mondiale, con ben sette vittorie nelle ultime sette partite e una striscia di imbattibilità che va avanti da un anno, in Brasile si sta aprendo un dibattito attorno all’utilizzo del giallo e al significato politico che ha assunto negli ultimi anni: il presidente Jair Bolsonaro, massimo esponente del Partito Liberale, collocato politicamente a destra, ha adottato il giallo come il colore del proprio schieramento e nelle proprie campagne elettorali.

Per questo, molti brasiliani oppositori della politica di Bolsonaro stanno pensando di boicottare le maglie gialle della Seleção, per evitare che possano essere in qualche modo associati alle idee politiche del presidente. «Indossare il giallo, in passato, era un orgoglio», ha detto a Al Jazeera Higor Ramalho, un appassionato dei verdeoro. «Era un simbolo di vittoria, tanto che ero solito utilizzarlo non solo per le partite di calcio, ma anche in giorni normali. Adesso, per motivi politici, non lo faccio più. Il presidente ha trasformato le maglie gialle in un simbolo della sua politica, e visto che non la appoggio mi rifiuto di essere scambiato per uno di loro».

Anche un ex calciatore della Seleção come Walter Casagrande, con un passato in Italia tra Ascoli e Torino, ha criticato il modo in cui Bolsonaro ha sfruttato il colore-simbolo della Nazionale per mire politiche: «Il giallo della nostra maglia è oggi ostaggio della destra, perciò non possiamo più utilizzarlo», ha raccontato alla CNN. «Il Brasile sta facendo una brutta figura, di fronte a tutto il mondo. Per la prima volta nella mia vita, vedo una maglia gialla impiegata contro i significati di democrazia e libertà».

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