Anche il Qatar sta mettendo la leva obbligatoria, ma per i Mondiali

I coscritti saranno obbligati a svolgere servizio d'ordine nel corso del torneo.

I Mondiali in Qatar si stanno avvicinando, ma continua il dibattito sull’opportunità di scegliere il Paese mediorientale, dove alcuni dei diritti umani più basilari sono negati e dove numerosi operai sono morti nella costruzione degli impianti realizzati proprio per  ospitare le partite del torneo. Adesso, una nuova controversia agita la vigilia della competizione: secondo Reuters, il Qatar avrebbe richiamato numerosi civili per un servizio di leva obbligatoria. Non per operazioni belliche, ma per semplici attività di security in occasione degli eventi dei Mondiali.

In particolare, la leva prevedrebbe training su come gestire le code agli ingressi, la perquisizione dei tifosi, come rilevare oggetti proibiti come alcol, droghe, armi, e così via. In Qatar, per il torneo, sono attesi circa 1,2 milioni di turisti e appassionati, una cifra enorme per un Paese la cui popolazione è intorno ai 2,8 milioni di abitanti.

Il training dei civili sarebbe cominciato a inizio settembre, circa tre mesi prima della competizione. Una fonte, parlando alla Reuters, ha detto che il Paese ha presentato questo obbligo come un “dovere patriottico”, confermando che la maggior parte delle persone ha partecipato al servizio per non finire nei guai. Su questo, si è espresso anche un funzionario del governo del Qatar: «Le reclute forniranno ulteriore supporto durante il torneo come parte del programma regolare, proprio come fanno ogni anno in occasione dei principali eventi pubblici».