Come si entra nella storia dello sport? Basta una sola gara, una sola azione, un solo minuto per riuscirci. Anche senza essere dei grandi atleti. Lo sanno benissimo Jim e Derek Redmond, padre e figlio di nazionalità britannica, che oggi sono tornati al centro del discorso mediatico a causa della morte di Jim, avvenuta a 81 anni. Tutti, ma proprio tutti, ricordano o avranno visto almeno una volta la loro impresa ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992: Derek Redmond era uno dei partecipanti alla semifinale dei 400 metri, anzi era diventato uno dei favoriti, considerando che aveva fatto segnare il miglior tempo assoluto nella sua batteria; a 250 metri dall’inizio della corsa, però, ha accusato un infortunio – lo strappo del tendine del ginocchio – che avrebbe impedito a chiunque di terminare la gara. Solo che Derek aveva promesso, a se stesso e a suo padre, di arrivare al traguardo. E poi di fare il possibile per conquistare una medaglia.
Quando Jim ha visto Derek piegarsi in terra, rialzarsi, zoppicare in maniera vistosa e piangere dal dolore pur di continuare a correre, ha deciso di aiutare suo figlio a mantenere la promessa. Di farlo nel modo più plateale, spettacolare e commovente possibile: scendendo in pista per andare a sorreggerlo, a scortarlo fino al traguardo. Derek saltava su una sola gamba mentre suo padre si divincolava dagli addetti alla sicurezza, poi è stato raggiunto da Jim e alla fine è riuscito ad arrivare al traguardo. Ovviamente non si è qualificato per la finale, eppure la sua prova è entrata nella storia dei Giochi Olimpici e dello sport. E lo ha fatto fin da subito: ancora oggi, risentire la standing ovation del pubblico presente a Barcellona in quel momento mette davvero i brividi. È tutto qui, in questo video:
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«Riposa in pace Jim Redmond, padre di Derek: il tuo momento olimpico non sarà mai dimenticato», ha scritto il Team GB – la squadra olimpica della Gran Bretagna – in una nota ufficiale. Anche gli account ufficiali dei Giochi hanno inviato un messaggio di cordoglio, su Twitter, a Derek Redmond: «I nostri pensieri sono con lui e la sua famiglia». Dopo quella gara d Barcellona, Derek Redmond – che aveva già dovuto saltare le Olimpiadi di Seoul 88 a causa di un infortunio – non sarebbe più riuscito a partecipare ai Giochi estivi. Dieci anni fa, invece, suo padre fu uno dei tedofori di Londra 2012, quasi come a voler confermare di essere un portatore sano, anzi perfetto, di spirito olimpico.