È un fatto verificato da ogni punto di vista, storico, culturale, economico: l’Italia è sempre stato un Paese profondamente innamorato del ciclismo. E ora questo rapporto così profondo sta ricominciando a crescere in modo evidente, per non dire esponenziale. Lo evidenziano tutti gli indicatori: nel nostro Paese ci sono 10,7 milioni di appassionati e oltre quattro milioni di praticanti; il volume di affari generato si aggira su cifre importanti, quasi 1,5 miliardi di euro, con una crescita media annua stimata pari al 7,3% per il biennio 2022/2023; come se non bastasse, anche il market share a livello europeo è altissimo: l’Italia detiene infatti il 21% del mercato complessivo di biciclette e componentistica per quanto riguarda il Vecchio Continente.
Tutti questi dati sono stati rilevati da Banca Ifis, l’Istituto specializzato nei prodotti e servizi per le piccole e medie imprese, nel suo Market Watch L’Ecosistema della Bicicletta. E mostrano solo una parte di questo legame così forte tra le due ruote e il nostro Paese. Ovviamente ci sono delle regioni e delle zone d’Italia che vivono questa passione in maniera più forte, più significativa. Per esempio la Lombardia, che conta addirittura sei società sportive ciclistiche su 100mila abitanti e un’incidenza del 20% sul totale nazionale. Inutile aggiungere che si tratta di due quote record. Inevitabile che in un territorio del genere ci sia una grande gara: si tratta del Giro di Lombardia, nato nel 1905 e annoverata tra le Grandi Classiche Monumento del ciclismo – insieme alla Milano-Sanremo, al Giro delle Fiandre, alla Parigi-Roubaix e alla Liegi-Bastogne-Liegi. L’ultima edizione si è svolta pochi giorni fa, sabato 8 ottobre 2022, ed è stata vinta da Tadej Pogacar.
Oltre a un posto importante nella storia dei ciclismo, il Lombardia ha anche un impatto molto significativo sull’economia del suo territorio: secondo le stime di Banca Ifis, gli introiti diretti e indiretti si attesterebbero intorno ai 49 milioni di euro. L’84% di questa quota viene generata attraverso la spesa degli spettatori, soprattutto quelli che provengono da altre zone d’Italia; il restante 16% si determina dalla spesa dei cicloturisti attratti dall’evento, che impattano su più comparti: le strutture ricettive, i trasporti, ma soprattutto la ristorazione, che attrae il 43% degli introiti. Insomma, parliamo di un evento che ha grande rilevanza, che permette alla Lombardia di valorizzare le sue eccellenze, di cementare il legame della sua gente con uno sport che è una tradizione, ma anche un universo in espansione.