La prima vittoria dell’Iran ai Mondiali contro una Nazionale europea

Un successo storico colto in un momento difficilissimo, per il Team Melli.

Per i tifosi dell’Iran, questi Mondiali in Qatar saranno indimenticabili. Per tanti motivi che, purtroppo, non riguardano il campo: prima la rivolta popolare e le proteste degli stessi giocatori contro il regime della Repubblica Islamica, poi la decisione di continuare a manifestare a favore delle donne e di tutti i dissidenti rimanendo in silenzio durante l’inno prima della gara con l’Inghilterra, infine l’arresto di Vouria Ghafouri (calciatore di 35 anni, 26 presenze con la Nazionale maggiore) per via dei suoi post di propaganda «contro l’unità e l’immagine della nazione». La notizia è arrivata poche ore fa, quindi poco prima che l’Iran scendesse in campo contro il Galles per la seconda gara del suo girone di qualificazione agli ottavi. Dopo la sconfitta contro l’Inghilterra (2-6), per Queiroz e i suoi uomini si trattava di una gara decisiva, visto che Galles e Stati Uniti avevano pareggiato (1-1) all’esordio. Non si tratta della prima star sportiva arrestata: anche Ali Daei, storico capocannoniere di tutti i tempi della Nazionale iraniana, ha subito lo stesso trattamento

E quindi tutte queste emozioni si sono accumulate e sono letteralmente esplose in campo, prima del fischio d’inizio: i giocatori del Team Melli hanno cantato l’inno ma non sembravano molto convinti di volerlo fare, nel frattempo molti loro tifosi sono letteralmente scoppiati in lacrime. Altri indossavano delle maglie della Nazionale con il nome di Masha Amini, la ragazza di 22 anni morta in carcere a Teheran dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non aver indossato il velo nella maniera corretta, evento che ha scatenato le proteste in tutto il Paese.

Insomma, la partita ha assunto una carica emotiva ancor più forte, e alla fine non ha deluso le attese. Anzi, tutt’altro: l’Iran, dopo un primo tempo di sofferenza, ha vinto per 2-0. Ed entrambi i gol sono arrivati dopo il minuto 98′, con il Galles ridotto in dieci per l’espulsione del portiere Hennessey, arrivata a ridosso del novantesimo – Hennessey è anche il primo calciatore dell’intero Mondiale a ricevere un cartellino rosso. Cheshmi ha segnato con un bellissimo tiro di sinistro a girare, poi in contropiede è arrivato il raddoppio a opera di Rezaian, bravo a superare il portiere avversario Ward con un delicatissimo tocco sotto.

Alla fine si può dire che sia stata una vittoria meritata: l’Iran ha subito la maggior forza fisica e la grande spinta del Galles nel primo tempo, ma poi è venuto fuori alla distanza, e infatti alla fine le statistiche dicono che la squadra di Queiroz ha tirato il doppio delle volte rispetto a Bale e compagni (21-10) e cogliendo anche due volte i legni della porta avversaria. E poi va sottolineata anche l’importanza storica di questo successo: mai, infatti, l’Iran era riuscito a battere una rappresentativa europea nella fase finale dei Mondiali. Il Team Melli aveva partecipato alle edizioni 1978, 1998, 2006, 2014 e 2018, senza mai riuscire a superare la fase a gironi. Le uniche due vittorie ottenute erano arrivate contro gli Stati Uniti (2-1 nel 1998) e quattro anni fa contro il Marocco (1-0); al massimo l’Iran era riuscito a pareggiare contro la Scozia nel 1978, contro l’Angola nel 2006, contro la Nigeria nel 2014 e poi col Portogallo quattro anni fa, ma mai era arrivato un successo così importante. Forse non è un caso che sia arrivato nel Mondiale più difficile da affrontare, e ora manca solo l’ultimo tassello: contro gli Stati Uniti, martedì 29 novembre, Queiroz e i suoi uomini si giocheranno il primo approdo agli ottavi della loro storia. Il fatto che sarà decisiva un’altra partita pregna di significati storico-politici rende il tutto ancora più suggestivo.