Come funziona la tecnologia che ha tolto il gol a Cristiano Ronaldo?

Un chip inserito nel pallone non ha rilevato il tocco di CR7 sul tirocross di Bruno Fernandes.

Portogallo-Uruguay, va detto, non è stata una grandissima partita. Si è animata davvero solo nel secondo tempo, poi si è decisa nel finale: vantaggio del Portogallo con Cristiano Ronaldo, no, con Bruno Fernandes, Ronaldo ha esultato ma non ha toccato il pallone, chissà la Fifa a chi darà il gol. Poi è arrivato anche il raddoppio, stavolta sicuramente di Bruno Fernandes visto che la rete è stata segnata su rigore, prima e dopo questi gol l’Uruguay ha avuto diverse occasioni per segnare ma non ci è riuscito. Alla fine, però, l’unico dubbio è rimasto quello relativo al primo gol della squadra lusitana: era ed è da assegnare a Bruno Fernandes oppure a CR7? La Fifa inizialmente ha decretato che il capitano del Portogallo non avesse toccato la palla, poi è intervenuta adidas per certificare la cosa attraverso uno strumento praticamente inoppugnabile: il chip di rilevazione inserito all’interno di Al Rihla, il pallone dei Mondiali prodotto proprio dall’azienda tedesca.

Ma come funziona questa tecnologia? E perché nel pallone dei Mondiali c’è un chip? Andiamo con ordine: all’interno di Al Rihla c’è un circuito in grado di tracciare non solo i movimenti del pallone, ma anche se c’è stato un impatto con una superficie esterna, con una parte del corpo dei calciatori o con il campo di gioco. È così che è stata accertata la paternità del gol, o meglio il mancato tocco di Cristiano Ronaldo: come si vede chiaramente nelle immagini postate da Sky Sports, i rilevamenti mostrano un impulso registrato nel momento in cui Bruno Fernandes effettua il tirocross che poi finirà in porta, mentre non c’è alcuna variazione del segnale nel momento in cui la palla sfiora la testa di Ronaldo. Il tocco di CR7 – o meglio: dei suoi capelli – non c’è o è davvero impercettibile. E quindi non c’è. Il successivo segnale si determina quando il pallone rimbalza per terra, un istante prima di trarre in inganno Muslera.

La stessa adidas ha rilasciato un comunicato ufficiale che chiarisce definitivamente la questione, citando proprio la sua stessa tecnologia: «Il nostro sistema Connected Ball, che prevede un chip alloggiato nel pallone Al Rihla, non ha rilevato alcuna forza esterna agente sul pallone, come dimostra anche l’assenza di “hearthbeat” nei nostri grafici. Il sensore IMU da 500Hz all’interno della sfera garantisce una profonda accuratezza e precisione in questo tipo di rilevazioni». Da qui torniamo alla domanda precedente: perché mai un chip così sofisticato dovrebbe alloggiare all’interno di un pallone da calcio? La risposta è molto semplice: per integrare la Goal Line Technology e il nuovo fuorigioco semiautomatico, due tecnologie regolamentari che richiedono di tracciare costantemente la posizione del pallone e qualsiasi eventuale tocco da parte dei giocatori in campo. Insomma, Ronaldo deve mettersi l’anima in pace: non ha segnato contro l’Uruguay. Ma almeno potrà rifarsi agli ottavi, visto che il suo Portogallo è già qualificato.