Cos’è stata la No League NBHD Cup, una festa di calcio popolare a Milano

Com'è andato il grande multi-derby tra quartieri di Milano, e come va il progetto educativo-sportivo più interessante della città.

Una ragazza di Affori ci racconta che la rivalità storica è quella tra il quartiere, e quindi la squadra, di Affori e quello di Niguarda. Che quando lei era piccola ancora si sentiva, anche se con il tempo si è affievolita. Tra pochi minuti Niguarda e Affori si sfideranno in una partita amichevole sul campo “neutro” di Gorla.

Di Milano si parla spesso in termini di innovazione, espansione abitativa, nuovi quartieri e opportunità. C’è sempre un’altra faccia, in queste narrazioni: quella della gentrificazione che minaccia le identità di quartiere, quella della crisi abitativa, dei servizi che si fanno sempre più radi, dei territori che si sfilacciano. A fianco a queste, ci sono storie di resistenza: un po’ per affetto, un po’ per prossimità, soprattutto per ammirazione, su Undici abbiamo parlato già diverse volte di No League, un progetto sportivo e un percorso educativo che si premura di garantire l’accesso allo sport a tutti, anche a chi non potrebbe permetterselo.

Il cuore del progetto No League pulsa a Gorla – un quartiere popolare nella periferia nord-est della città, attraversato dal Naviglio della Martesana e dall’enorme viale Monza – in cui si trova il centro sportivo in cui si svolgono molti allenamenti e partite. Venerdì e sabato lo stesso centro ha ospitato una due giorni di festa, sport, amicizia: un torneo – la No League NBHD Cup che ha unito oltre 600 tra ragazzi e ragazze di 10 quartieri diversi, e un laboratorio per creare le divise No League per la stagione 2023. La giornata è stata organizzata con il supporto di Nike, da sempre sponsor di No League, che con la sua piattaforma Nike FC (FC sta per Football Community) si impegna a sostenere il futuro del calcio dentro e fuori dal campo, e nell’ampliare il concetto di sport per la generazione più giovane. Questa Football Community è fatta di tifosi, giocatori, squadre, allenatori, e quindi un’iniziativa come questa NBHD Cup è perfetta per mettersi in gioco. Il tutto è stato presieduto da Valentina Bergamaschi, stella del calcio italiano e della Nazionale.

«È importante che ci siano ancora realtà amatoriali perché da qui si vede la purezza e il divertimento di cui ci nutriamo in questo sport, e credo che siano un po’ le basi per i calciatori del futuro, perché molti calciatori anche di adesso sono cresciuti negli oratori», ha detto Valentina, che ha presentato il torneo nella giornata di venerdì.

I quartieri partecipanti, oltre ovviamente a Gorla, erano soprattutto provenienti dalla zona nord della città, come Affori, via Padova, Ponte Lambro, Dergano, Lambrate, Niguarda, Ca’ Granda, Porta Venezia, oltre al vecchio ex borgo di Baggio.

A sfidarsi a calcio e pallavolo sono stati, in questi due giorni, i ragazzi e le ragazze che rappresentano il vero volto della città: perché milanesi sì, ma di provenienze geografiche diverse, perché residenti nei quartieri più popolati e popolari, e al centro di dinamiche di trasformazione i cui effetti si rifletteranno poi, a lungo andare, sulla politica regionale e nazionale.

 

La No League NBHD Cup è stata allo stesso tempo una celebrazione dell’identità storica dei quartieri, patrimonio prezioso da salvaguardare, e unione di ragazzi e ragazze grazie allo sport. Con progetti come questo, Nike e Nike FC responsabilizzano e incoraggiano la community del calcio ad agire per creare un mondo del calcio più gioioso e inclusivo. L’ha spiegato, alla fine, anche Valentina Bergamaschi: «Si vede l’amore che hanno questi ragazzi nel fare questo sport, anche se con le loro difficoltà. Credo che lo sport unisca e superi qualsiasi cosa. È un momento molto bello per unirsi ed essere spensierati, che credo sia un po’ il concetto chiave di questa giornata: la spensieratezza che ti porta lontano da tutte le difficoltà che può presentare il mondo esterno»

Tutte le foto sono di @franap