Era davvero l’obiettivo finale di una carriera inimitabile: vincere i Mondiali, entrare in quella ristretta cerchia di campioni capaci di trascinare la propria Nazionale al trionfo più importante che ci sia, riportare l’Argentina sul tetto del mondo dopo Maradona, un’ideale prosecuzione del mito del numero dieci dell’Albiceleste. Al quinto tentativo, Messi ce l’ha fatta, giocando sicuramente il miglior Mondiale della sua carriera, anche se gli anni sono 35: insomma, come ha fatto intendere lui stesso prima del torneo, l’appuntamento in Qatar era l’ultima occasione, anche per motivi anagrafici, per conquistare la Coppa inseguita per un’intera carriera.
«Sono davvero felice di terminare il mio viaggio al Mondiale con una finale, è molto gratificante», ha detto Messi ancor prima di scendere in campo con la Francia, chiarendo ancora una volta i piani personali. Ma forse, con la vittoria in Qatar, lo scenario potrebbe cambiare. Jorge Valdano, ex giocatore della Nazionale, con cui ha vinto il Mondiale 1986, ha svelato in un’intervista a Cadena Cope un dialogo privato avuto con il capitano dell’Argentina: «Mi ha detto che, se avesse vinto il Mondiale in Qatar, sarebbe rimasto in Nazionale fino alla prossima edizione». Cioè, quella del 2026, che si disputerà in Nord America: Messi, allora, di anni ne avrà 39 (li compie a giugno).
Perché rimanere in Nazionale nonostante abbia già vinto il trofeo così ambito? Per essere il primo giocatore nella storia a giocare in sei Mondiali diversi, spiega Valdano. «Il calcio ha dimostrato che giocare così tante edizioni del Mondiale è praticamente impossibile», ha detto l’ex calciatore. Ma nulla è impossibile per Messi: del resto, proprio in Qatar ha battuto diversi record che sembravano irraggiungibili. Innanzitutto, è diventato il giocatore più presente nella storia dei Mondiali: sia in fatto di presenze (26), battendo il precedente primato di Matthäus, sia in fatto di minuti disputati, superando Paolo Maldini. Poi è diventato il primo nella storia dei Mondiali per gol + assist: 21. Con 13 gol realizzati tra i vari Mondiali, è diventato il miglior realizzatore argentino di sempre del torneo, superando Maradona e Batistuta. In questo momento, gliene mancano ancora tre per raggiungere il recordman a livello generale, Miroslav Klose.
Del resto, Messi, dopo il Mondiale, non ha chiuso le porte alla Nazionale. E il ct Lionel Scaloni, con cui ha stabilito un gran rapporto, non pone limiti in questo senso: «Se vuole continuare a giocare con noi, è il benvenuto. Ha tutte le possibilità per decidere cosa fare della sua carriera adesso».